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[Finale EST 2010] Orlando Magic   di Daniele Palmese e Francesco Sanna   |   Pubblicato il 16/05/2010

Siamo ancora in corsa nei playoff 2010, ed a dispetto di tutto e tutti, siamo approdati alla finale ad EST. Dopo aver eliminato Miami e Cleveland ora sulla nostra strada verso le Finals ci si parano davanti gli Orlando Magic.

Per i ragazzi di Doc Rivers, dopo la grande impresa fatta, bisogna immediatamente effettuare un cambio di mentalità radicale per affrontare questo impegno. Se nei precedenti turni abbiamo affrontato squadre che avevano una stella di prima grandezza ai quali affidare i propri destini (rispettivamente Wade e James), ora i Magic si presentano al nostro cospetto con un gioco corale come evidente caratteristica principale. Chiudersi in area ed aspettare le penetrazioni degli avversari, cosa fatta molto bene nelle prime due serie, vorrebbe dire consegnarsi armi e speranze in mano alla squadra della Florida. Sicuramente un piano di gioco che ipotizziamo fin da ora, sarà quello di costringerci ad uscire sui loro tiratori e scoprirci a centro area dove gravita un certo Howard, che per muscoli e centimetri forse è il miglior atleta della lega. Però il basket è anche altro e non bastano solo le doti fisiche. In questi playoff Dwight ha dovuto limitare la sua presenza in campo per problemi di falli e questo sicuramente potrebbe essere un bel problema per la truppa comandata da mister panic Stan Van Gundy.

I numeri dei Magic in questi playoff fanno paura a partire proprio dal record messo insieme in questa post season: 8-0. Non solo imbattuti, ma anche con poche partite dall'esito incerto affrontate. Ma proprio per questo aspetto i nostri avversari potrebbero incontrare i loro primi problemi. Non avendo mai affrontato difficoltà, come reagiranno davanti alle prime? Inoltre l'eccessiva inattività in questi playoff, sarà un limite per chi è abituato a giocare molto durante la stagione regolare? Vedremo, sono convinto che i Celtics possano da subito effettuare il colpaccio, mettendo subito una gran bella pressione sulle loro spalle.

Vediamo di analizzare ruolo per ruolo questi Magic.

Playmakers: Domina il ruolo Jameer Nelson che sta giocando dei playoff incredibili. Ha messo insieme numeri migliori della RS, andando oltre i 20 punti di media. Però i suoi avversari, per dinamicità o talento non sono certo paragonabili al nostro Rondo e quindi vedremo se il dannarsi dietro al nostro numero 9 inciderà sulle sue medie. Jameer è sicuramente il penetratore più continuo e convinto, solo che la difesa dei Celtics è altra cosa rispetto a Charlotte e alla derelitta armata di Atlanta (che mi ha davvero sorpreso in negativo). Gioca per 14 minuti a partita come backup nel ruolo l'esperto Jason Williams, ed anche se fino ad ora non ha dato molto, non bisogna mai sottovalutarlo per tutto il talento che ha a sua disposizione.

Guardie ed Ali piccole: Parte come titolare nello spot di guardia Vince Carter. Certo non è più il giocatore che volava sopra la testa di tutti e il suo tiro perimetrale è la una componente fondamentale del gioco odierno. E' però un giocatore che può prendersi tiri difficili e che ha una buona attitudine al gioco, anche se latita di leadership (ci torneremo alla fine su questo aspetto). Come ala piccola in quintetto c'è Matt Barnes, che è arrivato come specialista difensivo della squadra. Nelle intenzioni della offseason è proprio lui che avrebbe dovuto occuparsi delle stelle degli avversari e quindi arrivati a questo punto Ray Allen e Paul Pierce sono già sul suo mirino. Il cambio di entrambi i ruoli, praticamente un titolare aggiunto, è Mickael Pietrus che garantisce grande solidità difensiva ed imprevedibilità offensiva. Altro da considerarsi a pieno titolo nelle rotazioni del ruolo è sicuramente J.J. Redick, che però non ha collezionato certamente dei bei numeri fino a questo momento.

Ali Grandi: Parte in quintetto e gioca più di tutti con oltre 37 minuti di utilizzo Rashard Lewis che in realtà è un giocatore perimetrale vestito da ala grande. Le sue percentuali sono incredibili ai playoff e il tiro da fuori, vicino al 50%, lo rendono un'arma letale. Ovvio che Garnett dovrà un po' snaturarsi per seguirlo (rincorrerlo?), anche se leggendo la sfida a metà campo invertite, come terrà Lewis vicino a canestro contro il nostro numero 5? Visto l'impiego di Lewis è trascurabile o quasi l'apporto di Ryan Anderson.

Centri: Indovinate che c'è in questo ruolo? Ma cosa è un razzo? No, ma che dici, è un aereo. No, è Superman... Ed invece no, è solo un uomo, ma molto, molto grosso. Parliamo ovviamente di Dwight Howard fresco vincitore del premio di vincitore dell'anno e inserito nel primo quintetto difensivo ed in quello all-around. Il centro dei Magic è un mostro di fisicità, ma non ha ancora quella padronanza dei propri mezzi che rendono i campioni degli di tale nome. Non sono esenti da questo discorso i tanti, troppi falli che Howard continua ostinatamente a farsi fischiare ed infatti il suo backup, il polacco Marcin Gortat, gioca molti minuti in campo, intorno ai 16, incrementando il valore stagionale. Ovvio che se Howard manterrà i nervi saldi e avrà pazienza nell'attendere le suo ricezioni, non sarà facile arginalo in post basso, ed in generale nella zona pitturata.

Per concludere questa nostra analisi vogliamo porre l'attenzione sullo stile di gioco dei Magic, che vorremmo riassumere in quattro parole: tiri da tre punti. La ricerca del tiro pesante è ossessivo da parte dei Magic e se riusciremo a limitare questo aspetto avremmo fatto molto per il raggiungimento della vittoria nella serie. Altro aspetto da non trascurare è quello della leadership, dove i Magic latitano e non poco. Howard, Carter e Lewis non mi sembrano dei cuor di leone e l'unico che forse ha queste doti è proprio il più piccolo in campo, Nelson. Non da sottovalutare inoltre la loro difesa, basata sulla fisicità ed atleticità dei propri interpreti, che possono di fatto permettersi delle rotazioni su quasi tutti i ruoli.

In stagione il record degli scontri diretti dice 3-1 Magic, ma ora contano davvero nulla o quasi, siamo ai playoff e quindi tutto il resto non conta. Come neanche ricordare le finali arrivate alla settima del secondo turno dello scorso anno, con la vittoria dei Magic, visto che i nostri erano privi di KG e che i Magic erano profondamente diversi. Dobbiamo pensare solo al presente ed a iniziare la serie con lo spirito dei guerrieri spartani, cercando di dare subito delle preoccupazioni alla truppa del nervosissimo Stan Van Gundy, che non gestisce con facilità le avversità.

Siamo in piena corsa per il titolo, vogliamo fermarci ora?

 

[Finale EST 2010] Orlando Magic   di Daniele Palmese e Francesco Sanna   |   Pubblicato il 16/05/2010
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