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Mercato Estivo   di Deep   |   Pubblicato il 05/09/2010

La stagione dei Boston Celtics non è ancora di fatto iniziata, ma le linee guida sono già state tracciate. Come ben sapete i nostri amati Celtics dopo la finale persa per qualche episodio lo scorso giugno, avevano in questo mercato estivo la possibilità di effettuare fondamentalmente due scelte. La prima contemplava la rifondazione di questo gruppo, tenendo in essere solo 4/5 contratti. Oppure si poteva “regalare” al nucleo di giocatori ancora qualche chances di vittoria. Ainge e tutta la dirigenza hanno perseguito questa seconda strada ed allora analizziamo insieme l'operato della nostra franchigia.

Prima di fare qualunque mossa nel mercato estivo, c'erano da considerare diversi aspetti che sicuramente avrebbero influito sulle scelte.

Lunghi
Ovviamente il primo e più lampante problema era quello della sostituzione del nostro centro titolare Perkins, che infortunatosi durante gara 6 delle finali NBA non tornerà in campo prima dell'inizio del prossimo anno, si pensa tra la fine di gennaio e l'inizio di febbraio. Quindi per sostituire il ragazzo si è pensato di spendere la MLE per un giocatore che avesse le carte in regola per dare qualcosa in ogni ambito del gioco, difensivo ed offensivo. La scelta è caduta su Jermaine O'Neal che, problemi alle ginocchia a parte, ha davvero tanti punti a suo favore, primo fra tutti una classe cristallina. Affrontando il problema dell'assenza di Perkins, se ne affronta un altro di ugual entità: i rimbalzi. I Celtics hanno sofferto e spesso perso la lotta sotto le plance e quindi serviva un grosso calibro da affiancare al nuovo arrivato ed a Garnett e Davis. Ho scritto grosso calibro? Bene con un colpo di mercato degno di un mago, Ainge ha firmato al minimo salariale il più grosso tra i calibri NBA, Shaquille O'Neal. Certo non è sicuramente nel pieno della carriera e gli anni migliori sono ormai passati, ma Shaq anche se per brevi tratti è sempre dominante sotto i tabelloni. Appreso che Williams era approdato a Denver e che Scalabrine non avrebbe avuto più spazio a roster a leggere i nomi che compongono il nostro settore lunghi vengono i brividi. Kevin Garnett, Jermaine O'Neal, Shaquille O'Neal, Glen Davis, Kendrick Perkins ai quali aggiungiamo anche Semih Erden ed il positivissimo (durante la summer league) Luke Harangody, ci rendiamo facilmente conto che, se la salute è dalla nostra parte, non c'è in tutta la lega un reparto così profondo ed ricco di qualità, sembra di leggere i nomi dell'ASG. Il lavoro fatto è a mio avviso il migliore possibile e le firme di questi giocatori testimoniano che oltre al fumo c'è anche l'arrosto e mettendo una pezza ad uno dei problemi, se non il problema dello scorso anno leggi rimbalzi, si è costruito un telaio da titolo.

Piccoli
Anche qui la continuità gioca il suo fattore dominante. Rifirmati Pierce, Ray Allen, Daniels e Robinson, ma perso perso Tony Allen, la dirigenza si è preoccupata di mettere col numero 19 una combo guard come Avery Bradley che avesse nelle sue corde anche delle attitudini difensive. A questo punto incassato il no di House si è cercato un sostituto in grado di dare tiro e perché no anche un po' di campo aperto. La scelta è caduta su Von Wafer, giocatore davvero capace di fiammate entusiasmanti colpendo sia da lontano che con accelerazioni brucianti. Sono davvero curioso di vederlo in campo con Rondo, i due viaggiano a velocità doppia rispetto al resto della terra. Come dicevo qualche riga sopra, si è deciso di mettere nuovamente sotto contratto Marquis Daniels. Certamente è una scelta pericolosa, perché l'anno scorso il ragazzo non ha certamente fatto benissimo. Però capisco benissimo la posizione della dirigenza. Prima dell'arrivo a Boston, Daniels era un giocatore super ed a Dallas prima ed Indiana poi aveva dimostrato di avere dei numeri incredibili. Quindi perché non sperare che quel giocatore torni anche al Garden? Su Robinson mi sembra chiaro che dopo le incomprensioni iniziali si sia capito lo straordinario talento del ragazzo e quindi con una stagione completa davanti e la possibilità di estendere i nostri concetti, Nate potrebbe risultare sicuramente più integrato ed utile alla causa. Però a detta di tutti mancava ancora qualcosa. Probabilmente io mi sarei orientato verso in giocatore che ricoprisse il ruolo di Pierce, per dare al capitano minuti in panchina di tranquillità, cosa che non sono convinto possa fare il solo Marquis. Invece Ainge ancora una volta ha stupito tutti, firmando un cavallo di ritorno, quel Delonte West che durante il draft del 2007 era stato spedito a Seattle per arrivare ad una delle pedine della Boston vincente del 2008 e cioè Ray Allen. Però qualcosa era rimasta nella testa dello staff ed in particolare di Ainge e la rinuncia a West era rimasto un grosso rimpianto. E quindi Delonte is back. Mossa coraggiosa se si pensa alla testa matta del giocatore, ma vincente se si considera il suo talento. Come per il settore dei lunghi anche qui un reparto a dir poco profondo e con tanta tanta tanta tanta qualità.

Conclusione
In estrema sintesi penso proprio che, una volta scelta la strada da seguire, Ainge e soci abbiano fatto un lavoro eccellente. Con un salary cap compromesso, hanno ammassato talento, ristrutturando anche alcuni contratti onerosi come quello di capitan Pierce. E' ovvio che l'età e gli infortuni giocheranno un fattore in questa stagione, ma se la fortuna busserà alla nostra porta ci potremo togliere davvero molte soddisfazioni ed a giugno del 2011 essere ancora in corsa per l'argenteria che conta.

Io continuo davvero a crederci e voi?

Mercato Estivo   di Deep   |   Pubblicato il 05/09/2010
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