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Chi ben comincia...   di Luciano Pellegrini   |   Pubblicato il 28/11/2010

...è a metà dell'opera.

Il nostro italico modo di dire ben si sposa con la stagione dalla quale possiamo iniziare a trarre le prime considerazioni. Certo è molto presto, ma un'idea dei valori in campo è sicuramente possibile averla.

Più o meno tutte le squadre hanno giocato tra le 14 e le 16 partite. I meccanismi iniziano a oliarsi, le logiche degli staff tecnici iniziano a far breccia tra le menti dei giocatori, ma purtroppo i primi infortuni stanno già iniziando a cambiare alcuni scenari. Non ci occuperemo degli altri, ma analizzeremo solo la nostra squadra.

INFORTUNI
E partiamo proprio da questo ultimo aspetto, gli infortuni. Alcuni sono stati di lieve entità come quelli muscolari occorsi a Shaq O'Neal e per un pestone a Rondo. Altri destano un po' di attenzione in più come quello di Jermaine O'Neal e Avery Bradley ed altri tipi invece sono davvero difficili da digerire come quello occorso a Delonte West. Purtroppo il problema occorso al nostro cavallo di ritorno nella partita contro i Nets è serio e la diagnosi è la rottura del polso per il quale sarà necessaria un'operazione chirurgica. Non trapelano molte notizie su questo infortunio e non se ne capisce esattamente il perché di questo riserbo, ma tant'è, Delonte fuori per tutta la stagione o quasi, con la speranza di rivederlo in campo ad aprile. Peccato per questa assenza perché Delonte oltre ad avere un talento innegabile, era la polizza di assicurazione verso eventuali infortuni o scadimenti di rendimento repentini di Rondo.

RENDIMENTO DEI SINGOLI
Ma quelli sani cosa stanno combinando? Delle gran belle cose direi. Il record di 12-4 (7-1 in casa) per assurdo non la dice tutta. Sì perché in tutte le sconfitte i nostri ragazzi hanno avuto una reale possibilità di vittoria, anche in maniera lampante come a Cleveland o Toronto. Ma ci possiamo accontentare non credete?

Il quintetto base di questa prima parte è di fatto Rondo - Allen - Pierce - Ganett e S.O'Neal con Davis da sesto uomo ed in campo nei finali punto a punto. Poi vengono Nate Robinson, Marquis Daniels, J.O'Neal quando sano e la positiva sorpresa del turco Erden.

Ovviamente parlando dei singoli non possiamo non partire dall'attuale MVP celtico e forse dell'intera lega: Rajon Rondo. Il ragazzo continua a crescere come mai e sta dominando le partite in maniera imbarazzante. E' il migliore dell'intera lega per assist con una media assurda di 14.2 a partita. Scusate riguardo il dato, sì è corretto. Poi il nostro play è anche al terzo posto nei recuperi serali e quindi il cerchio si chiude. Rondo domina le partite, anche se fatica a superare i 10 punti segnati a sera. Solo RR può fare una cosa del genere.

Pierce ed Allen vanno accomunati nel loro rendimento perché stanno facendo quello che tutti si aspettano da loro. Giocano molto bene con continuità e garantiscono sempre la loro dose di punti e sostanza. La salute, chiave di volta della nostra stagione, è buona per entrambi ed in campo si vede. Pierce in particolare è molto brillante e sembra aver dimenticato tutti i guai dello scorso anno. Entrambi sono una sicurezza.

Garnett è la sorpresa a mio avviso. Non tanto per il valore del ragazzo, non scherziamo su questo, ma per la ritrovata mobilità ed atleticità. L'anno scorso non era neanche l'ombra del giocatore che è ora, la cattiveria è sempre la stessa e quindi recuperando la piena efficienza fisica ora sono davvero problemi per gli avversari.

S.O'Neal si è davvero ben inserito. Certo gioca ad un'altezza diversa e non con la potenza fisica di un tempo, ma grosso è grosso e sposta chi vuole e quando vuole. Una buonissima addizione che sta facendo molto bene nei minuti in campo.

Davis è a mio avviso il miglior sesto uomo della lega. Non tanto e non solo per i numeri, che sono in netta ascesa, ma per l'impatto che ha sulle partite. Nei minuti finali poi non è per nulla scontato che sieda in panchina, anzi spesso occupa lo spot di 4 con Garnett 5 e la squadra acquista sicuramente molta mobilità. Altro dato importantissimo vede Davis come primo giocatore in tutta la lega per numeri di sfondamenti presi ed ogni sfondamento è un pallone recuperato.

Robinson ha iniziato la stagione come peggio non poteva. Dopo le prima tre gare era il terzo peggior tiratore di tutta la lega non arrivando al 20% complessivo. Davvero un disastro. Ma Nate non ha battuto ciglio e piano piano ha cominciato a mettere a posto le sue medie e, anche complice l'assenza di Rondo, a collezionare delle prestazioni davvero positive come quella di Atlanta.

Daniels invece è all'opposto di Robinson, con la partenza forte ed invece la perdita di incisività nelle ultime uscite. Però Marquis è sicuramente migliore rispetto a quello dello scorso anno e deve trovare solo un po' di incisività nel suo gioco.

Gli altri per un motivo e per l'altro non hanno ancora lasciato grandi traccie di loro, con la citazione per Jermaine O'Neal che se risulta molto falloso un attacco garantisce davvero un livello di intimidazione sopra la media e per il turco Erden che in punta di piedi senza clamore si sta ritagliando un suo spazio frutto dell'estrema pulizia del suo gioco.

LA SQUADRA
Il gioco della squadra è cambiato. Forse l'arrivo di Frank è stato sottovalutato per il suo apporto. Sì perché i Celtics in difesa sono sempre tra le migliori (quinta per punti concessi), ma in attacco le cose sembrano davvero migliorate. Si vedono molti più giochi e sono stati ridotti e di molto gli isolamenti uno contro uno. Interessante l'adozione del "4 alti", di fatto 4 giocatori lontani dal canestro con il solo centro stanziale nei pressi dello stesso. Questo dettame tecnico permette di muoversi con continuità con continui blocchi per i tiratori specie dall'angolo e pick-n-roll tra soggetti diversi, anche piccolo con piccolo, da sempre un dettame dei Caltics. Come dice sempre il nostro Tom Heinsohn durante le telecronache, MOVE THE BALL ed i Celtics la muovono con molta più continuità dello scorso anno.

Piccola digressione, se avessimo mosso il pallone a giugno scorso durante gara 7 lo slogan di quest'anno sarebbe It's all about 19.

CONCLUSIONI
I Celtics sono in palla e sono una corazzata, è lampante a tutti. Però non possono esserlo per 48x82 e specie nei back-to-back soffriremo per tutta la stagione, ed anzi andando avanti nella stessa sempre più. Però chi vuole vincere ad EAST deve fare i conti con noi. Ainge ha assemblato un gran bel gruppo che ha la possibilità di arrivare nuovamente a sfidare tutti per il titolo. La condizione è sempre e solo la stessa: restare sani.

Chi ben comincia...   di Luciano Pellegrini   |   Pubblicato il 28/11/2010
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