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Allison Feaster VP 
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Messaggio Allison Feaster VP
Stanotte, dopo 3 minuti di gioco del secondo quarto, sul 38 a 27 per i Celtics, Abby Chan apre un’intervista con Allison Feaster.
Io AMO Allison Sharlene Feaster, detta Charlie, dalla prima volta che l’ho vista, fine anni 90. Quando è arrivata in Italia per giocare alla Famila Wuber Schio nel 2008 mi parve un sogno, ed ero andato a vederla giocare a Parma e a Faenza. Quell'anno Schio verrà eliminata da Venezia in semifinale.
Allison Feaster aveva già avuto 4 stagioni fantastiche al Valenciennes con Antibe e Fialtowski, conquistando 4 titoli nazionali e 2 Eurolegue. Avrebbe poi giocato ancora la finale di Eurolegue con il Valencia nel 2007. Perdendola.
In quegli stessi anni, tra il 1998 e il 2008 giocava anche in WNBA con Los Angeles, Charlotte (dove darà il meglio di sé, guidando la lega in percentuali di tiro da 3 e disputando le finali del 2001) e poi per un’ultima stagione a Indiana nel 2007 dopo la maternità del 2005.
Ma il mito di Allison Feaster risale prima di tutto agli anni dell’università. Un mito gigantesco ed il motivo per cui l'avevo "scoperta".
Allison Feaster ha studiato e giocato ad Harvard. Proprio quella Harvard!
Appena entrata a far parte della squadra di Harvard nel 1994, Feaster era diventata una star immediatamente, con una media di 17,0 punti e 11,8 rimbalzi a partita, leader del campionato. A Boston e in tutto il Massachusetts non c’era mai stata tanta eccitazione per le gare delle ragazze di basket di Harvard Crimson (cremisi, il colore che caratterizza l'ateneo fondato nel 1636 dal puritano John Harvard). Mai. Il Boston Herald e il Boston Globe dedicavano articoli settimanali a questa ragazza del South Carolina, studentessa con voti eccellenti in Economia nel più prestigioso ateneo americano, capace di dominare le partite NCAA. Nel suo primo anno è stata selezionata quindi per la prima squadra di All-Ivy ed è stata votata all'unanimità Rookie of the Year della NCAA.

Al secondo anno, Allison Feaster conferma sostanzialmente le sue medie personali, chiudendo con 18,1 punti e 10,1 rimbalzi a partita ed è stata premiata come Ivy League Player of the Year. Con la Crimson ha vinto il primo di tre campionati consecutivi, e con il successo nel campionato, la squadra si è assicurata la prima partecipazione nel torneo NCAA .
Nella sua stagione da junior Feaster ha quindi guidato la Crimson in quasi tutte le categorie statistiche. Ha aumentato la sua media di punti a 21,8 punti, aggiungendo 10,8 rimbalzi a partita, guidando la squadra anche in palle rubate, stoppate, field goal da tre punti e percentuale di tiri. È stata di nuovo eletta Ivy League Player of the Year. La Crimson 1996-97 è stata la prima squadra di basket femminile in assoluto a rimanere imbattuta nella Ivy League (14-0; 20-6 in totale), risultando testa di serie n. 16 nel torneo NCAA eliminata alla Carmichael Arena dalle ragazze Tar Heels della Carolina del Nord.
Nel suo ultimo anno ad Harvard, Feaster ha guidato la nazione per punti, con 28,5 punti a partita, mentre era nei primi 15 posti per rimbalzi (10,8 a partita) e palle rubate (3,3 a partita). È stata nuovamente premiata come Giocatrice dell'anno della Ivy League ed è stata anche selezionata per la squadra di basket All-American della Division I. Nonostante un record di 22–4, le Crimson campionesse della Ivy League saranno ancora una volta una testa di serie n. 16 per il torneo NCAA. Gli toccherà la testa di serie numero 1, le temibili Stanford Cardinals da affrontare al Maples Pavillion, in trasferta. Vinceranno la partita 71–67, con una prova mostruosa da 35 punti e 13 rimbalzi di Allison Feaster.
Non era ancora accaduto che una 16 battesse una testa di serie numero 1. Quella partita avrà una risonanza enorme. Che si riverbera ancora adesso, ogni volta che si parla di possibili sorprese nel torneo NCAA.

Feaster ha così concluso la sua carriera universitaria con 2.312 punti (il secondo di tutti i tempi nella Ivy League), 1.157 rimbalzi (il terzo di tutti i tempi nella Ivy League) e 290 palle rubate (il terzo di tutti i tempi nella Ivy League). È stata identificata da diverse fonti come la più grande giocatrice di basket femminile nella storia del campionato NCAA. Rimane uno dei due soli giocatori della Ivy League ad aver segnato 2.000 punti e registrato 1.000 rimbalzi in carriera; l'altro è Bill Bradley.

Cosa è la Ivy League?
È la lega NCAA di divisione I composta da 8 università tra le più prestigiose del mondo.Non per lo sport, ma per la formazione accademica. Tutte le otto università si collocano tra le prime 17 della classifica delle università nazionali di US News & World Report del 2022. Sono: la Brown University, la Columbia University (che io conosco bene), la Cornell University, il Dartmouth College, la Harvard University, la University of Pennsylvania, la Princeton University e la Yale University.
Princeton, Columbia, Harvard e Yale sono considerate da decenni come 4 delle 5 migliori università degli Stati Uniti.
Delle 45 persone che hanno servito come Presidente degli Stati Uniti, 16 si sono laureate in un'università della Ivy League. Di loro, otto avevano una laurea ad Harvard, cinque a Yale, tre alla Columbia, due a Princeton e uno a Penn. Per farsi un'idea di quanto prospettive e prestigio siano qui elitari.
Allison Feaster mentre dominava la NCAA, si laureava con il massimo dei voti in Economia ad Harvard e qualche giorno più tardi veniva scelta al numero 5 del draft 1998.

Entrata a far parte dello staff dei Boston Celtics nell'autunno del 2019, nel 2020 le viene dato incarico di responsabile dello sviluppo e da questa estate affianca Stevens in tutti i colloqui e le operazioni, condividendo con Zarren ed Austin Ainge responsabilità diverse, ma a tutti gli effetti rivestendo con loro un ruolo di general manager.

Questa è Allison Feaster, vicepresidente dei Boston Celtics, responsabile dello sviluppo dei giocatori.
Una delle creature più luminose dell'universo.

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Feaster ad Harvard
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Feaster a Charlotte
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Feaster a Schio
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Feaster ai Celtics

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"L'unica cosa che penso della superstizione è che porta male essere indietro alla fine della partita.“
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03/02/2022, 17:35
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Messaggio Re: Allison Feaster VP
Grande MarcUs, io di questa signora non sapevo nulla se non che c'era una donna nello staff dirigenziale dei Celtics.
Ma stic***i che donna!
Fenomeno in campo e fuori, chapeau!

:bowdown:


Grazie per la tua ennesima grande narrazione, ci hai fatto un altro grande regalo, oltre ad infondermi ulteriore convinzione e fiducia nel gruppo che tira le redini tecniche della nostra squadra.


03/02/2022, 17:46
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Messaggio Re: Allison Feaster VP
Zio Trifoglio ha scritto:
Grande MarcUs, io di questa signora non sapevo nulla se non che c'era una donna nello staff dirigenziale dei Celtics.
Ma stic***i che donna!
Fenomeno in campo e fuori, chapeau!

:bowdown:


Grazie per la tua ennesima grande narrazione, ci hai fatto un altro grande regalo, oltre ad infondermi ulteriore convinzione e fiducia nel gruppo che tira le redini tecniche della nostra squadra.


Grazie zio, amico mio!

Per dare seguito all'ammirazione per Allison Feaster, aggiungo una bella intervista di Marc J. Spears comparsa su the Undefeated poco meno di un anno fa. Ho tradotto e selezionato le parti che mi parevano preminenti, perdonate l'arbitrio.


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Che si tratti di fare la storia volteggiando sul parquet dentro l’ateneo di Harvard, di segnare canestri nella WNBA e all'estero o di sedere a bordo campo come dirigente dei Boston Celtics, Allison Feaster ha generalmente mostrato un comportamento placidamente sereno.
Ma mentre rifletteva sul suo ruolo, rivoluzionario in un certo senso, le sue emozioni hanno avuto la meglio su di lei. "Non sono arrivata qui da sola", ha detto Feaster a The Undefeated. “Mia madre ha dovuto lavorare così duramente. Ha lavorato sodo e da sola. E ci sono così tante persone lungo la strada che hanno investito su di me. ... e quindi non sono io e basta. Non sono io e non penso mai che sia io a fare questo. Sono la somma di coloro che sono importanti per me e sono un prototipo per coloro che verranno dopo di me”.
Il mondo del basket ha familiarizzato per la prima volta con Feaster quando ha guidato la Division I femminile di basket con 28,5 punti a partita durante la stagione 1997-98 e ha portato Harvard a una vittoria sconvolgente nel torneo NCAA sulla prima testa di serie Stanford. Ha continuato a giocare 10 stagioni nella WNBA per Los Angeles, Charlotte e Indiana, e ha giocato anche all'estero in Portogallo, Francia e Spagna. (anche Italia, tacci tua ndr)
Dopo essersi ritirata dal basket professionistico nel 2016, Feaster è stata una delle due donne che si sono iscritte al Basketball Operations Associate Program della NBA ed è diventata la manager del personale dei giocatori e delle relazioni con gli allenatori della NBA G League. Nel settembre 2019, Feaster è stato assunto come direttore dello sviluppo dei giocatori per i Boston Celtics ed è stato promosso direttore dello sviluppo dei giocatori e della crescita personale. Feaster è ora nella breve lista delle donne afroamericane che ricoprono ruoli esecutivi all'interno della NBA . "Mi pizzico ogni giorno che cammino in palestra", ha detto Feaster, 45 anni. “Sto vivendo un sogno e, a volte, non sembra reale. Naturalmente, non mi dico "Sono la prima o l'unica". Mi ripeto che sono enormemente grata di essere qui e apprezzo tantissimo questa opportunità. Inoltre, comprendo la responsabilità che ho di poter ispirare altre ragazze e di portare altre ragazze su questa stessa mia strada"
Durante il mese di marzo, dedicato alle donne, The Undefeated ha parlato con Feaster della sua leggendaria carriera nel basket, della sua strada con i Celtics e di altro ancora.

[b]Cosa ricordi di più dell'incredibile prestazione contro Stanford nel torneo femminile NCAA?


Ricordo la preparazione più di ogni altra cosa. Non ricordo davvero la partita in sé. Ricordo il lavoro che abbiamo fatto per prepararci a quel momento e non solo la settimana o i giorni prima della partita, che era anche molto oltre la nostra esperienza, avremmo giocato in un grande stadio, davanti a un pubblico molto rumoroso, per un obiettivo storico a a cui non eravamo abituate. Ogni singolo momento di quella stagione ci stava preparando e penso che sia ciò che ricordo di più: quel turbamento prima della partita.

Come ripensi alla tua carriera al college e alla WNBA?

La mia carriera universitaria. Ci rifletto con molto affetto, è stata un'esperienza fondamentale, nel senso che il mio allenatore del college mi ha insegnato tutto, e sono abbastanza sicura che ogni allieva di basket femminile di Harvard continua a ripetersi il suo mantra: 'Comportati come se il tuo ruolo fosse il ruolo più importante nella nostra squadra', è una guida per molte di noi. E questo è davvero ciò che mi è rimasto impresso al di là del torneo NCAA, delle apparizioni, dei titoli Ivy, dei riconoscimenti individuali, è questo.
Nella WNBA, ricordo che era abbastanza simile a quello che sto vivendo ora. Era una sensazione tipo: "Come sono arrivata qui?" perché è qualcosa che non ho completamente pianificato o pianificato esplicitamente. Ma immagino che prepararsi per qualsiasi opportunità e avere la possibilità di scegliere se andare a lavorare a Wall Street o giocare a basket professionistico fosse il sogno di tutti i sogni. Già, per non parlare dei compagni di squadra con cui ho avuto modo di giocare: Dawn Staleys, Andrea Stinsons, Lisa Leslies, la lista potrebbe continuare... DeLisha Milton. È stata un'esperienza meravigliosa.

I giocatori dei Celtics sanno quanto sei stata brava come giocatrice?

Quando entri in un'organizzazione con ragazzi giovani, devi certamente moderare l'umiltà facendoglielo sapere. Penso che tutti abbiano un'idea sul fatto che io abbia giocato, che ci fossi. Tutti ne sono più o meno consapevoli, specialmente quando arriva il momento del torneo NCAA, dove c'è sempre un pezzo su Harvard che ha battuto Stanford.
Ma è divertente perché è capitato che fossi all’Auerbach Center ad allenarmi e i ragazzi sono venuti da me e mi hanno detto: 'Eri un atleta? Hai fatto atletica o fatto qualcosa o giocato?', ho risposto tipo: 'Sì, mi sono dilettata un po'. … E poi il giorno dopo, sono tornati dopo aver cercato su Google e, non che io sia una star, ma sono tornati e mi hanno detto: "Accidenti, mi sento stupido".

Come ti sei interessata a lavorare nella NBA?

Non ho davvero iniziato a pensarci finché non ho avuto l'opportunità di unirmi al programma Basketball Operations Associates presso l'ufficio della lega NBA. Era il 2016 quando ho iniziato. Quel programma era rivolto agli ex giocatori e ho iniziato con Corey Maggette, Drew Gooden, Troy Murphy, Brian Cardinal e un'altra ex giocatrice WNBA, Stacey Lovelace.
Ma non avrei mai immaginato che ci fosse spazio per me. Davvero non avendo mai visto altre donne lavorare a lato della squadra di per sé, non avevo davvero idea di cosa fosse disponibile sulla struttura delle operazioni di basket di una squadra, o su come mi sarei adattata. Mi sono sempre immaginato nella finanza con a fianco il mio background e il mio MBA, cercando di trovare un modo per sfruttare la mia esperienza e quegli strumenti, ma non ho mai visto un'opportunità nel basket NBA. …
L'esperienza è stata quella che ho chiamato il punto di svolta in tanti anni di incertezza, di lotta. Non avevo idea di come sarebbe stata la mia vita una volta che avrei lasciato il basket giocato e penso che probabilmente sia per questo che ho continuato a giocare per così tanto tempo. Quando finalmente ho ottenuto quel ruolo nel programma, per me è stata una svolta.

Puoi parlare della tua posizione con i Celtics?

La posizione iniziale era quella di direttore dello sviluppo dei giocatori. ... Lo sviluppo dei giocatori può significare un gran numero di cose, ma in particolare, poiché riguarda l'intera organizzazione, serve davvero da guida, aiutando questi ragazzi a massimizzare questa esperienza, aiutandoli in qualsiasi ambito, concentrandosi sulla salute mentale e sul benessere , come sull'essere i migliori professionisti che possono essere. Ho giocato, quindi intervengo e mi sento di dare i miei consigli sul campo, sul gioco, ma sempre aiutando davvero questi ragazzi a essere il meglio che possono essere dentro e anche fuori dal campo.
E da lì, dopo 10 mesi, sono stata promossa vicepresidente con un ruolo specifico per lo sviluppo dei giocatori e la crescita organizzativa con un intreccio tra il lato operativo del basket e quello commerciale.


Com'era essere una donna di colore di 18 anni che andava ad Harvard?

Quello è stato uno shock culturale. Fu uno shock culturale completo. Venivo da una piccola città del sud. Mia madre mi ha accompagnata e mi ha salutato ad Harvard Square, sono rimasta lì con le mie cose e ricordo che ero terrorizzata perché non mi sentivo davvero di appartenere a quello spazio. E così, mi ci è voluto un po' per adattarmi e grazie a Dio ho avuto la mia comunità e la mia squadra di basket che hanno stretto le braccia attorno a me e ho avuto il mio allenatore, perché senza sarebbe stato molto più difficile.

I Celtics arruolarono il primo giocatore nero dell'NBA nel 1950 con Chuck Cooper, ebbero la prima superstar nera in Bill Russell, il primo quintetto nero, il primo allenatore nero, sempre Bill Russell, hanno poi assunto diversi allenatori neri e adesso hanno assunto una donna afroamericana in un fondamentale ruolo esecutivo. Cosa ne pensi della storia dei Celtics nel dare un'opportunità ai neri?

La storia dell'organizzazione Celtics parla da sé. Quei momenti salienti ... ti fanno venire i brividi perché ci vuole molto coraggio, soprattutto visto quello che è stato detto su Boston e qualunque cosa esista o sia esistito qui di razzismo, c'è stato coraggio per arruolare il primo giocatore afroamericano, per schierare il primo quintetto afroamericano, per avere un afroamericano come capo allenatore. Fare quelle cose e con lo sfondo di tutto ciò che stava succedendo, dice molto sul coraggio di coloro che guidavano i Celtics in quel momento. Ed eccoci nel 2021 e c'è anche uno spazio per me e per gli altri afroamericani, in generale, in questa organizzazione.
Ne sono davvero orgogliosa, ma è anche un punto molto, molto saliente, è che abbiamo un'enorme responsabilità di continuare a rappresentare la nostra comunità e continuare a lavorare. Anche se non siamo un'organizzazione per la giustizia sociale di per sé, non è la nostra vocazione principale, siamo comunque un'organizzazione comunitaria e abbiamo la responsabilità di rappresentare i nostri giocatori come abbiamo fatto in passato ora più che mai data la loro composizione razziale ed etnica.


Eri nella bolla NBA con i Celtics. Qual è stata la tua opinione sull'essere lì quando i giocatori hanno forzato uno sciopero di tre giorni dopo la sparatoria della polizia a Jacob Blake a Kenosha, nel Wisconsin?

Anche a prescindere dalla bolla, è stato un momento davvero doloroso ed emozionante per molte persone, persone di colore in particolare, e per i nostri ragazzi che sono prevalentemente giovani uomini di colore. Ed è stato per noi, come staff, il momento di fermarci ad ascoltare e offrire tutto il supporto possibile.
Abbiamo capito l'enorme, tremendo sacrificio che i nostri giovani uomini hanno fatto e si sono uniti e sono entrati nella bolla per competere. Tutti stavamo facendo la nostra parte, o facendo del nostro meglio per fare la nostra parte, per sostenerli e per offrire consigli e guida.

Tua figlia gioca a basket al liceo. Può essere brava come te?

Sarà meglio di me. Ha trascorso i suoi anni formativi in Spagna, giocando nello stesso club in cui giocavo io ed è una playmaker migliore di me. È più alta di me. Il suo modo di andare a rimbalzo è fantastico. Sta già conversando con alcune scuole. Vedremo. Vedremo cosa succede. Voglio che prenda la sua strada, faccia le sue cose. Ma è sicuramente divertente da guardare e osservare da lontano.


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03/02/2022, 18:22
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Messaggio Re: Allison Feaster VP
Quanta bellezza MarcUs. Grazie di cuore. :clap2 :irish_drink:


03/02/2022, 18:59
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Messaggio Re: Allison Feaster VP
ah bellissima l'intervista, conferma in pieno l'impressione che, grazie a MarcUs, mi ero fatto ossia che siamo davanti ad una donna di gradissimo spessore

:clap2


03/02/2022, 19:11
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Messaggio Re: Allison Feaster VP
Behhhh.. :clap2 . MarcUs..... :clap2 ....ancora una dimostrazione della tua brillantezza come scrittore/narratore !
Gazie di cuore e veramente complimenti !
:heart


03/02/2022, 20:16
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Messaggio Re: Allison Feaster VP
Grazie MarcUs, bellissimo contributo. :clap2


03/02/2022, 20:24
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Messaggio Re: Allison Feaster VP
Mi associo :clap2

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03/02/2022, 20:45
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Messaggio Re: Allison Feaster VP
E' pure bona.... :fear:
Scusate x il commento tecnico...


09/02/2022, 16:37
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Messaggio Re: Allison Feaster VP
Marc J. Spears: For those speculating and curious about the Celtics’ situation, Vice-President of Player Development and Organizational Growth Allison Feaster is not involved in this.

Meglio così.


22/09/2022, 19:03
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Messaggio Re: Allison Feaster VP
Zio Trifoglio ha scritto:
Marc J. Spears: For those speculating and curious about the Celtics’ situation, Vice-President of Player Development and Organizational Growth Allison Feaster is not involved in this.

Meglio così.


un sospiro di sollievo enorme

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23/09/2022, 10:02
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