Guarda, mi hai tolto le parole di bocca...siamo sembrati ragazzini che sbavano incantati dietro ad Harden, Durante e Irving....
C'era un solo modo per provare a rendere la vita difficile a questi: metterla in bagarre.
Non ne abbiamo avuto la forza o la voglia. O molto più semplicemente non siamo quel tipo di squadra.
Molto deluso da Smart in tal senso...
Comunque playoff che confermano quanto visto in stagione: divario tecnico a parte, siamo una squadra che non crede più in se stessa e nel proprio progetto tecnico e questo è il primo e più importante problema che dovremo affrontare questa estate.
Ora forza cerbiatti perché se questa idea del Dream team si dimostra vincente siamo alla fine ...

Sono d'accordo con Ale, per fortuna e' finita questa agonia.
Sorteggio non buono, ma non siamo mai riusciti a stare dentro alla serie.. sicuramente bisognerà fare delle riflessioni su roster e staff tecnico.
Anno da depressione..

Comprendo il senso di frustrazione e disillusione che coglie noi tifosi nel constatare che alla fine dei giochi, nonostante il gesto di Irving e i comportamenti di Durant, si salutino tutti più o meno cordialmente.
Avremmo tutti voluto essere in campo e con la nostra percezione della situazione ci saremmo spinti a farci espellere al secondo Flagrant, uno su Irving e uno su Durant.
Con sputo in faccia ai due rejetti magari.
La nostra percezione è offuscata dal tifo ed è molto lontana da quella dei giocatori in campo.
La NBA per i giocatori è una gallina dalle uova d'oro, arrivarci è un traguardo inseguito per tutta la (relativamente ancora breve) vita, a prezzo di sacrifici che noi tifosi facciamo fatica a comprendere e che non teniamo mai in considerazione.
Si tratta di un posto di lavoro tra i migliori al mondo.
Oggi giochi a Minneapolis e domani forse a Chicago.
I giocatori con i quali litighi oggi potrebbero un domani essere i tuoi colleghi e non è remota la possibilità che in tal caso ti renderebbero la vita impossibile nel nuovo posto di lavoro, compromettendo il tuo inserimento e il tuo rendimento in campo, cosa che per te poi si tradurrebbe in contratti di valore inferiore.
Tra di loro non sono tutti amici, ci mancherebbe altro, c'è sicuramente molta falsità ma anche tanto opportunismo.
Piace o non piace, è quello che è.

Fa sempre specie leggere questo tipo di post, quando arrivano da utenti equilibrati come Ale.
Ne ho letti tanti quest'anno, troppi, ed oggi non posso non pensare ancora a tutte le figure miserabili rimediate in stagione. Tante anch'esse, troppe anch'esse.

La mancate reazione all'ultimo sfregio di Irving, è stato solo l'ultimo episodio, benchè il più grave, e la risposta della squadra (come dello staff tecnico e della dirigenza, perché il pesce comincia sempre a puzzare dalla testa) è stata la medesima.
Repulisti senza alcuno scrupolo? Non so, non ho le competenze per dire cosa si debba fare e come lo si debba fare, e penso che se fossi chiamato ad agire oggi, lo farei solo di pancia. Un pessimo metro.
Certo è che questa squadra non mi rappresenta, perciò mi riuscirà molto facile cominciare il repulisti proprio da me.

Siamo stati eliminati 4-1 da uno dei roster più attrezzati della storia.
Viceversa noi avevamo fuori Brown, Williams e Walker, assenze importanti.
Con loro presenti la competizione sarebbe stata ad un livello superiore e non sapremo mai come si sarebbe potuta concludere la serie.
Ora inizia il tempo delle valutazioni e dei progetti futuri.
Credo di poter escludere che Ainge e i proprietari rinuncino a Stevens che per quanto è sembrato dalle dichiarazioni rilasciate fino ad oggi, è il vero e concreto punto fermo di questa organizzazione.
Rebuilding ?
Non credo che questa opportunità venga presa in considerazione e personalmente spero che non si verifichi per molti anni a venire.
Viceversa qualche ritocco al roster è più che certo.
Abbiamo il 10° roster più giovane per esperienza nella Lega e il 7° per età anagrafica.
L'unica squadra più giovane di noi ad aver fatto i Playoffs è Memphis, per cui direi che la scure del boia non dovrebbe nemmeno essere presa in considerazione.
Si tratta di capire su quali puledri investire tempo e denaro.
Langford, Nesmith, Pritchard e i due Williams credo meritino molte attenzioni.
Non credo che Edwards e Ojeleye li rivedremo la stagione prossima.
Fournier mi sembra un'ottima acquisizione, anche alla luce delle sue recenti partite.
I destini di Parker e Thompson mi incuriosiscono, perché è tra i lunghi che credo venga avvertita la necessità di intervenire maggiormente, tenendo presente che siamo anche la seconda squadra più bassa della Lega, sebbene la 1a siano i Rockets, squadra che però quest'anno è stata demolita.
Forse oggi un Myles Turner non verrebbe più passato con tanta superficialità.
Noi siamo bassi per scelta e questo è l'aspetto che mi preoccupa maggiormente.

Date un'occhiata qui
https://en.hispanosnba.com/teams/comparison
e provate a ordinare il file per EX.- Average NBA seasons played.
Noterete che le squadre che possiamo ragionevolmente considerare contender hanno tutte un'esperienza media in NBA che va dalle 4,9 alle 7,6 stagioni.
Noi siamo fermi a 3,7 pertanto è ragionevole pensare che si possa iniziare ad essere nuovamente contender tra un paio di stagioni.

indipendentemente dalla post season che reputo ingiudicabile a causa dei troppi infortuni, giudicando la stagione intera, questa squadra ha fatto un passo indietro bello grande rispetto al recente passato.
Tatum e Brown non bastano a vincere, lo sappiamo tutti.
Rob Williams è una grandissima incognita, reggerà mai una stagione intera da sano? Per il momento le prospettive per lui non sono buone.
Abbiamo dei giovani promettenti, ma lo sappiamo tutti che per riuscire ad arrivare a un big saremo costretti a sacrificarli.
Arrivare a un big sarà comunque dura, per di più ci siamo pure beccati una bella pubblicità negativa da Irving e soci. Per questo reputo inconcepibile il lassismo societario, un silenzio che rischia di avere dei futuri risvolti negativi anche a livello di marketing, perchè la piazza sarà meno appetibile e i tifosi inizieranno a perdere fiducia nel prodotto Boston Celtics.
Indipendentemente dal talento di tutti, la squadra non mi piace a livello caratteriale. Non c'è orgoglio, passione, fame. Accontentarsi di uscire perchè rimaneggiati senza lottare più di tanto, con tanto di abbracci vari non può essere da Celtics, non è in linea con la storia del franchise. I tempi sono cambiati? può essere, però se togliarmo certe caratteristiche allora stiamo parlando di una squadra come tutte le altre per la quale non ha più nemmeno senso fare il tifo.

Allora, dico la mia una volta per tutte, per l'ultima volta.
Nessuno dei giocatori in casacca Celtics, come nessuno di tutti gli altri giocatori di tutte le franchigie , vestono una maglia che sentono loro per senso di appartenenza.
Nessuno, sono solo dei professionisti pagati per svolgere il loro lavoro, oggi qui domani altrove.
Non esiste piu' ormai nello sport mondiale senso di appartenenza con la propria società: si gioca e ci si allena ma una volta usciti dal palazzetto comincia una vita parallela completamente avulsa da eventuali coinvolgimenti emotivi con la propria maglia.
Giusto o sbagliato è cosi e io non pretendo niente dai giocatori se non di impegnarsi al massimo ogni volta che scendono in campo.
Per loro. l'episodio Irving è solo un episodio che non li coinvolge in nessuna maniera perchè per loro il villipendio al simbolo della loro squadra non ha nessuna importanza.
Giocano e poi a fine partita non hanno nessun problema a salutare Irving o Durant, malgrado questi li abbiano umiliati piu' volte....è finito il loro orario di lavoro e salutati i parenti se ne tornano a casa.
E' cosi, inutile ammalasi, lo debbo accettare.
La stagione è finita, si pensa alla prossima, onestamente non mi staro' ad ammalare per questa gente, li considero per quello che sono, impiegati.
Detto questo pero' una cosa mi ha fatto veramente pensare: Boston è una città razzista!
Allora, partiamo da un assunto: l'America è una società razzista, una società che ha combattutto i suoi fantasti e sta combattendo ancora i suoi fantasmi, una società che pero' ha fondato il suo sviluppo su leggi razziali e sulla segregazione e non parliamo del 1400 dc ma di appena quarant'anni fa.
Mi sono documentato, ad oggi secondo uno studio statistico del 2007 un americano su dieci dichiara di avere forti pregiudizi razziali.
Ora, definire una città razzista significa che ci debbono essere degli impianti sociali, politici, culturali che professano apertamente la diversità di razza, per cui tutte le persone di razza " non bianca " non possono vivere liberamente e hanno delle preclusioni alla loro libertà, come è stato fino a cinquantanni fa in America.
E' questo Boston?
Perchè la si definisce razzista?
Tutta l'America è razzista, New York non lo è?
Siamo proprio sicuri?
Harlem è definito un ghetto, Staten Island è stata fino a decenni fa l'isola dove venivano ammassati i profughi?
Ho avuto il piacere di visitare nel 2016 la mitica Gleason'Gym a Brooklyn, la palestra dove sono nati tutti i grandi campioni neri americani, Ali, Tyson....eccc. Ci ho passato una giornata intera, mi sono fatto raccontare le storie, mi hanno raccontato quello che è veramente l'America.
Non mi sembra che le altre Città americane siano meno razziste di Boston.
Quindi perchè adesso questa polemica su Boston?
Ci si accorge che l'America è razzista?
Sai che scoperta !!
Comunque...finita la nostra stagione io penso alla prossima, senza troppi sogni e senza aspettarmi niente di che.
La passione me la coltivo io nel mio cuore.

Passaggi (forti) che fanno riflettere. Forse è davvero il momento di lasciare il posto a nuove generazioni di tifosi.

No Luca, questo non voglio sentirtelo dire.

Ho scritto piú o meno lo stesso concetto e stesse conclusioni. Sarebbe interessante capire come stanno vivendo questa fase i tifosi Celtics americani. Vedono anche loro questo cambiamento in atto?

Poi capisco che oggi giochi qui e domani chissà, magari con i tuoi avversari. Ma non é che chiediamo di pugnalare qualcuno eh, chiediamo durezza e fermezza, appartenenza. Pride. Magari Durant ti chiama a giocare con lui se ci metti impegno, invece che chiedergli l'autografo con l'occhio ancora nero delle sue gomitate.

No Luca, questa non voglio neanche leggerla da parte tua.
Noi rimarremo sempre, sono loro (chi veste la nostra canotta oggi in modo così smidollato) che se ne andranno.

La delusione oggi è grande, ma basterà poco per far tornare in noi passione e gioia di vedere i Celtics.

Non chiedo giocatori che vestano per tutta la vita la nostra casacca, mi basta gente come Crowder, Bradley, IT che davano tutto.
Giocatori del genere vicino ai nostri J&J sarebbero sufficienti per fare tanta tanta strada.

Teniamo duro e speriamo che Ainge faccia le mosse giuste.

Ps. Stamani ero a far benzina non troppo distante da casa Crispo indossando la mia maglietta celtica di ordinanza di celtics.it . Quando il benzinaio ha visto la maglietta era gasatissimo. Ha cominciato a dirmi di quanto gli piacevano i Celtics dell’ultimo titolo. Di quanto era grande Garnett ed il trio.
Della passione necessaria per essere tifosi stando dall’altra parte del mondo. Un po’ mi ha tirato su di morale e mi ha reso ancora più orgoglioso dei nostri colori.
Certo, quanto ci farebbe comodo un leader ed un duro come Kevin

Sempre celtics

Ho paura che il discorso di Irving e l'eco che ha avuto (folle) sui social media abbia seminato qualcosa di preoccupante per la piazza nel prossimo futuro

Caro Crispo non vorrei dire una stupidata, ma pugilisticamente Tyson è "nato" alla Catskill Boxing Club a Catskill. La palestra del grande Cus.

Il discorso riguardante "Boston città razzista" è stato un modo scaltro di quello là per mettere le mani avanti in caso di contestazioni da parte dei tifosi e per destabilizzare l'ambiente Celtics (come se ce ne fosse bisogno).

Come dice Marcello, il problema è che ora sono un po' tutti sotto scacco perché qualsiasi cosa viene fatta può aggravare la situazione.
La risposta secondo me sarebbe dovuta arrivare dai giocatori che invece hanno taciuto.

Invece come dice Daniele il razzismo negli USA è un argomento molto delicato che viene difficile da affrontare da questa parte dell'oceano.
La stupidità con cui sia stato trattato da quello là è abbastanza sconcertante.
Ancora più sconcertante è l'ignoranza dei media che gli sono andati dietro perché fa clamore e notizia.
Non hanno cercato di trattare l'argomento con la delicatezza che richiede.

Giusto per capire come siamo messi, pendiamo dalle labbra di uno che crede che la terra sia piatta....

Apatica, come l'atteggiamento in campo per lunghi tratti di stagione