Voglio fortissimamente essere ottimista per Gara7 ma razionalmente faccio fatica.

miracoli non ne abbiamo ancora fatti nè ricevuti...

Gioia mio, noi possiamo fare quelle imprese.
Questo è sicuro.
Partiamo alla pari anche domani notte.

1. dal 22 gennaio solo in una occasione abbiamo subito due sconfitte di fila (a fine stagione contro Toronto con 4 quinti di quintetto fuori dopo aver perso proprio a Miami)
Se ci battono domani notte avranno fatto l'impresa loro. Bravi. Alla prossima.

2. non c'è due senza tre. Le ultime due gare 7 di una ECF le abbiamo perse e in entrambi i casi venivamo da un 3-2 a nostro favore (cioè abbiamo perso gara 6 e 7)
Nel 2012 contro gli Heat era la fine dei Celtics campioni nel 2008 e finalisti 2010.
Nel 2018 contro i Cavs sembrava fosse un passaggio di testimone tra dominatrici ad est ma così non fu (Hayward, Irving...etc)
Nel 2022 sembra l'inizio dell'era Udoka, comunque vada è stato un primo anno di successo.

3. repetita iuvant. L'ultima volta che per arrivare alla finale abbiamo dovuto vincere due gare 7 è stato nel 2008. Amen.

... io ho fiducia nel fatto che non avremo un tracollo ma ce la giocheremo come abbiamo fatto finora sempre, anche quando sembravamo sotterrati.
Questo amico mio mi basta.
vada come vada

Dopo il 4-0 ai Nets per me era già una stagione ottima, è diventata eccellente, chissà che non si trasformi in indimenticabile.







Poi, infine, ti dirò che forse quest'anno non eravamo abbastanza attraenti per veterani al minimo, però il prossimo anno avremo la coda di agenti all'Auerbach center. Un paio giusti sarebbero stati tanto utili..., li aggiungeremo.

Ho sempre sbagliato fin qui, e, nessuno lo sa meglio di voi, spero CON TUTTO IL CUORE DI SBAGLIARMI ANCORA ma..... 3 grandi imprese nel giro di poche settimane? No, non credo sia possibile.

Abbiamo avuto un occasione colossale, ce la siamo creata una prestazione maiuscola dopo l'altra, dovevamo sfruttarla.

Smart e Horford hanno messo insieme un 5/23 dal campo sta notte (2/15 da 3).
Sarebbe bastata una prestazione balistica appena sotto la sufficienza, anziché disastrosa, per vincerla.
Davvero incredibile....

Questa serie mi ha insegnato una cosa: non esistono certezze, né tattiche, né fisiche, né mentali; zero assoluto. È proprio quel genere di matchup in cui il risultato è la conseguenza di almeno una cinquantina di variabili, trascurabili e non, che schizzano all'impazzata di qua e di là fino a scontarsi, rimpallare, esplodere. È una serie dominata dai dettagli più infinitesimali, da un effetto farfalla a cui partecipano decine e decine di elementi, da tutta una serie di cause e concause che immettono il match su un binario già di per sé ricco di scambi ferroviari, mai certo, mai scontato, con un'insidia potenzialmente dietro ogni angolo. È una partita da cui non uscirà vincitrice la più forte, ma quella che commetterà un errore in meno in un marasma di errori, spesso determinato da giocate lontano dal fuoco delle telecamere, off-ball; spesso determinato da giocate all'insegna del genio e della sregolatezza.
Ormai, davvero, è diventato difficile anche pretendere qualcosa: le squadre sono stremate, tanto fisicamente quanto mentalmente, complici gli infortuni, gli svarioni tattici, le run che hanno spezzato quasi tutte le partite mandando all'aria i piani partita. L'inerzia è stata prima loro e poi nostra e poi di nuovo loro e poi di nuovo nostra e poi di nuovo loro.

Noi, davvero, l'unica cosa che possiamo fare è scendere in campo e giocarcela. Nient'altro.
La mente non sarà sgombra.
I corpi saranno stremati.
Il cuore pieno di speranze e paure, racchiuse in un mixer che schizza a centomila giri.
Tutti, letteralmente, i giocatori potrebbero essere decisivi o fantasmi spettatori.
Vada come vada, la squadra ha fatto cose straordinarie, ha sfidato se stessa più e più volte, ha accarezzato sogni e incubi in un roller coaster psicofisico da cui in pochi saprebbero uscire indenni e con un'identità definita.

Ci sono decine e decine di motivi per essere fiduciosi o sfiduciati.
Ma la squadra è una, i risultati ottenuti sono nero su bianco, il programma dirigenziale e tecnico-tattico c'è ed è ben definito: sono questi gli unici elementi "concreti" che restano e resteranno.

Scendiamo in campo è diamo tutto fino al 48esimo minuto.
Scendiamo in campo è giochiamo allo sport più bello del mondo.

l'abbiamo persa nel primo quarto?
l'abbiamo persa nel terzo?
l'abbiamo persa in difesa dove eravamo meno bilanciati del solito?
l'abbiamo persa perchè Tatum e Brown arrivano esausti all'ultimo quarto e non ne fanno più una giusta?