Diciamo la veritå,GS fa paura. Per batterla dobbiamo giocare al 100% , come noon abiamo fatto con Miami, e sperare di recuperare dagli infortuni. contro Miami ra al massimo al 30% e contro GS ci servirå moltissimo.
FORZA CELTICS :!!!!

Eh si hai prorio ragione, per battere GSW dovremo giocare ai massimi livelli.
Nel salutarti con affetto Belisario colgo l'occasione di invitarti ad aprire un tuo thread alla sezione " Presentati" per scrivere due notizie su di te e dare a tutto il Forum l'opportunità di conoscerti meglio.
Naturalmente se hai voglia o non lo avessi già fatto.

Attorno a ruotano tante incognite in questa serie, oltre ai dubbi sul suo stato di salute sono curioso di vedere quanto Kerr cercherà di giocare con quintetti estremi per cercare di tenerlo al di fuori della serie.

Non mi aspetterei nulla di differente, visto che si parla di una finale.
Come non ci siamo arrivati per caso noi in finale, non ci sono arrivati per caso nemmeno i GSW.
Non so quante finali possano essere affrontate senza dare il 100%.

Ci troviamo ad affrontare una squadra che gioca in maniera molto diversa rispetto a quelle che abbiamo battuto ad est.
Sono curioso di vedere come ci adatteremo ai loro continui blocchi e movimenti in attacco.
Loro hanno abbastanza dominato l'ovest ma non ho mai visto partite intense come le nostre per cui anche per loro sarà una novità e un bel banco di prova affrontare la nostra difesa.

Già comincia la tensione....

io sono anche curioso di vedere se il nostro attacco sarà più efficiente, loro in difesa mi sembrano meno compatti sia degli Heat che dei Bucks.

Per tacere di quanto siano forti (ok il super attacco, ma hanno gente che sa bene come si difende) e di quanto siano esperti (quante partite di finale hanno giocato Draymmondo & co?) sono certamente più freschi e riposati di noi, non hanno dubbie situazioni di salute che riguardano uomini chiave, ed hanno il vantaggio del fattore campo a disposizione.
Ad oggi, non la vedo bene.

Ti do` piena ragione su tutto, sul fattore campo invece spero che manteniamo il rendimento esterno di questi playoff (2 brooklyn-2 milwaukee- tre e dico 3 vittorie a Miami)

Alcune considerazioni

Prima considerazione. Sto con Nia Long: “I like the number 18. The legacy continues”. Era lunedì 28 giugno 2021. Quasi un anno fa. E questo è l’articolo https://www.nbcsports.com/boston/celtics/nia-long-reacts-fiance-ime-udoka-becoming-celtics-head-coach. E Nia dice anche: “I am beyond proud of this man. Expect great things because that’s what he does”. Indubbiamente Nia conosce bene Ime. Non è dunque per caso che siamo alle Finals. Col senno di poi, ci siamo arrivati anche noi. Oggi lo pensano tutti.

Seconda considerazione. In sede di presentazione alla stampa di coach Udoka Wyc Grousbeck https://www.youtube.com/watch?v=zyr4sVWX40E introduce Ime dicendo chiaro e tondo: “We’re here to win banner 18 together”. Il concetto è ripreso anche da Steve Pagliuca. E conviene anche lo stesso Ime: “And, like you said, let’s go for 18”. Alla faccia della scaramanzia! Il concetto torna anche nelle risposte ai giornalisti presenti, a dimostrazione che non è battuta di prammatica, l’obiettivo è ben presente e ci si proverà a fondo. Si può fallire, certo, ma è su quell’obiettivo che si lavora. Non è dunque per caso che siamo alle Finals.

Terza considerazione. Elemento chiave della stagione è la programmazione, caratteristica peraltro propria della tradizione Celtics. Dirà Stevens: “I don't think that anybody would have guessed that it was gonna take off like it did”. Lo dice tutto, dalla transizione Ainge/Stevens alla scelta di coach Udoka, dal potenziamento fisico di Jayson, alle gambe che non vanno con gli avversari che paiono correre il doppio di noi, ai tanti ultimi quarti in cui il vantaggio accumulato andava in fumo perché benzina e lucidità erano esaurite, dall’urgenza di coordinare una nuova impostazione difensiva alla necessità d’assimilare e perfezionare un nuovo gioco d’attacco, il tutto spingendoci a divenire sempre più collettivo, squadra, e traendo dal collettivo, dalla squadra, nuove forze e nuove risorse. Se con Stevens la squadra andava assai meglio nella seconda parte dell’anno, con Udoka è come passare dalla notte al giorno. Ma è tutto calcolato, programmato. I tasselli si congiungono e il quadro si mostra sempre più meraviglioso. Spiega Granito: “We have a lot of great guys on the team, so it was just a matter of figuring out how to play together. Same thing with Ime, first-year head coach. So all just learning how to establish ourselves not only in the league, but also establishing the blueprint the Celtics want to have. As we've grown, we know exactly what we want and exactly what we are”. Fino ad una settimana da fine regular season eravamo imbattibili. Neppure l’infortunio di Timelord ci ha fermati! Abbiamo patito solo qualche giornata di non perfetta concentrazione.

Quarta considerazione. Il segreto del nostro successo risiede in gran parte nel rapporto reciproco fra i giocatori e nel loro rapporto con il coach. Ed è una combinazione unica, di cui solo noi disponiamo, perché solo noi disponiamo di quegli uomini e di quel coach: quasi una simmetria. Gli esempi che provengono da Al e Marcus, la confidenza riposta in Timelord, Granito, Derrick e i Jays, la fiducia nella sfrontatezza di Payton, fanno sì che in un modo o nell’altro la squadra in attacco trovi sempre il bandolo della matassa da districare e l’aiuto e il muro da opporre quando individualmente in difesa parrebbe di non riuscire a tenere. D’altronde è con la squadra che abbiamo saputo far argine a K.D., Giannis e Butler, mica formichine qualsiasi. E nei playoff, quando l'impegno è al 100%, non in partite qualsiasi. E poi oggi sappiamo che coach Ime stimola di continuo i ragazzi dando loro e ricevendo fiducia che si trasforma in trampolini per raggiungere gli obiettivi. Come l'ultima azione di gara 1 contro Brooklin. Come nel caso di Marcus: "Marcus will do one of his crazy-ass passes, and he's like, 'I got you’. It's like a Manu situation. You gotta let him be who he is and live with some of the craziness ... what you do is trust Marcus”. Ne restano tutti coinvolti ed entusiasti, dai Jays a Timelord, da Granito a Payton. I risultati d'altronde parlano da soli.

Quinta considerazione. L’azzardo semmai viene adesso. Ormai è da tanto che siamo al top. E l’usura sta rivelandosi altissima: da tempo Timelord, Marcus, Jayson e Jaylen si trascinano noiosissimi acciacchi e, pur se non pare darli a vedere, anche gli acciacchi del tempo di Al stanno sempre dietro la porta. Al proprio top i Warriors, anche per i rientri dagli infortuni, sono però saliti molto dopo noi e in modo preoccupante oggi paiono assai più freschi pur se anagraficamente sono ben più anziani. Che fare? Ecco l’azzardo. Ormai si può solo insistere e gestir tempi e recuperi. Certo, le ridotte rotazioni di Ime non giovano ma non è detto che, alla bisogna, dalla panca non emerga qualche fugace ma impattante e prezioso contributo: penso a Theis e Nesmith, ma anche Stauskas, Fitts, persino Kornet e Thomas. Sono tutti pronti, lo sappiamo: l’ultima partita contro i Raptors l’ha dimostrato! In fondo le Finals sono le Finals e da sole fanno sgorgare energie e risorse straordinarie e insospettabili. Ben oltre il limite. Vale per noi ma, beninteso, anche per i Warriors. Dunque giochiamocela fino in fondo. Fino a raschiare il fondo del barile.

I Warriors fanno paura, è vero. Ma noi non abbiamo paura di nessuno. L’abbiamo sempre detto e lo ribadiamo. Dobbiamo solo essere noi stessi e continuare a perfezionarci, a limare i nostri errori e a migliorare ulteriormente il nostro gioco e la nostra difesa. A proposito: oggi come oggi sono gli altri ad aver davvero paura di noi!

Dunque ...

LARGO A QUESTI CELTICS!!!
I LIKE NUMBER 18!!!

Bellissime considerazioni Sirio, me le sono lette con attenzione. Vorrei citare anche Jalen Rose e Kendrick Perkins, entrambi nel momento più buio della stagione hanno strillato ai quattro venti che non andavano divisi Jaylen e Jayson, per nessun motivo. Anzi Rose si era spinto ad ipotizzare un paio di trade in grado di aggiungere profondità al roster e che messi a posto un paio di tasselli, la squadra vincente, ed è esattamente quello che è successo.. azz, alla faccia del capiscione.

Ho lo "scomodo" ruolo di guardone su questo forum, considerando che credo di essere quello ad aver visto più volte Golden State in questi anni (se non sono il primo sono il secondo), sostengo da tempo quanto siano divertenti, forti anzi molto forti, allenati bene e con una confidenza incredibile tra di loro. Ma fidatevi quando vi dico che sono battibili, a patto di non cercare di rincorrere il loro gioco e non pensare che la loro fase difensiva sia inferiore a quella offensiva, sarebbe un errore (che possiamo fare noi tifosi, non certo lo staff dei nostri). I Celtics sono organizzati perlomeno allo stesso modo, forse anche di più, ma hanno sicuramente meno esperienza e meno facilità di improvvisazione, cosa che da anni pone i Warriors come la migliore a giocare in situazioni di giochi rotti, almeno per noi sono rotti, per loro è la normalità. Ciò li rende imprevedibili ed estremamente efficaci, perché ti propongono soluzioni che non erano previste e non te le aspetti.

Vedo almeno un paio di punti (che espanderò domani in diretta), sui quali i nostri partono perlomeno alla pari, ma anche da un gradino sopra.

Ad esempio il bello dei playoff è la varietà, quello che contro Miami e Milwaukee è stato problematico, penso ad esempio alle entrate nord sud di Tatum e Brown, o all'anticipo dal lato debole del primo passaggio in entrata nello schema, non sono caratteristiche che sono proprie della difesa di GS, potrebbero rappresentare nuovamente una forza.

Loro si accoppiano male con i nostri, la nostra forza fisica è per loro un problema. I Celtics presi singolarmente non sono attaccabili, non c'è un punto debole, mentre loro hanno almeno un giocatore a turno per non dire due che ha problemi. Aspetto questo che non molti stanno sottolineando, ma per me potrebbe fare una differenza totale.

Loro hanno ondate in cui ti fanno male e queste specie a casa loro arriveranno, è impossibile che non succeda. Saranno in grado di fare parziali mostruosi e noi non potremo far altro che resistere, non perdere compattezza, e qui i nostri sono ai vertici della lega per resilienza. Perché una volta passata la mareggiata, sempre e dico sempre, si rilassano, diventano quasi stucchevoli e/o devono riposarsi, ecco li vanno colpiti e duramente.

Sono spaventato zero da loro e non è spavalderia, solo consapevolezza. Senza che vi rompo troppo con un fiume di parole, ci vediamo domani e vi parlerò di questi pensieri.

Cya

i warriors con durant erano imbattibili, ma nel vero senso, e infatti se non ricordo male fecero un bel 16-1 ai po.penso una delle squadre più forti che io ricordi a mia memoria.
due anelli li hanno vinti con durant miglior giocatore della squadra, almeno per me.e con gli splash al loro top.per me senza durant non li vincevano.

come detto ci accoppiamo quasi perfettamente a loro ed evito di ricordare i precedenti, specie in casa loro.

onestamente anche il discorso della stanchezza regge fino a un certo punto, tranne al, siamo giovani, e i due punti di forza loro sono gli splash, uno non giocava da due anni, dopo tendine e crociato, 32 anni, l'altro ne ha 34 e dovrà cantare e portare la croce in questa serie.

infine come ben detto da daniele, non dobbiamo andare da loro, non sfidarli al tiro da tre, e stare attenti ai parziali, importanti, che sono in grado di mettere in certi momenti della partita.

dobbiamo fare valere la nostra fisicità, siamo più atletici, abbiamo più cm.

dalla loro l'esperienza e la consapevolezza che non sarà facile per i due splash tornare ad avere una chance del genere, a meno che le squadre dell'ovest non facciano "ridere" come quest'anno.

Una piccola considerazione sulle g1 delle serie fino ad ora affrontate.

A parte contro i Nets dove la vittoria è arrivata con un buzzer di JT per il resto siamo 1-2 per cui appare evidente come la squadra impieghi almeno una partita per adattarsi agli avversari e lo staff ha avuto del materiale più concreto su cui lavorare.
Non sto dicendo che mi aspetto una sconfitta, tuttavia se consideriamo questo fattore potrebbe essere una possibilità e di certo rappresenta il carattere e una caratteristica della squadra.

Però un altro fattore da considerare: loro potrebbero essere un po' freddi a causa di un cammino decisamente più semplice e meno dispendioso di energie.

Staremo a vedere.

La tua risposta, Deep, che condivido, mi spinge ad aggiungere alcuni elementi nella speranza di aiutare ad elaborare ulteriormente i concetti per la diretta.

Credo sarà serie abbastanza diversa da quelle giocate finora perché i Warriors sono squadra differente che gioca in modo differente da Nets, Bucks e Heat. Forse potrebbe persino esser meglio per noi perché i loro punti di forza sono meglio commisurati ai nostri punti di forza difensivi. Più che dalla stanchezza molto dipenderà dalla condizione fisica dei nostri, in particolare di Marcus il cui pieno apporto per noi sarà verosimilmente basilare. Meno indispensabile potrebbe essere Timelord che, se fosse al meglio, potrebbe tuttavia rivelarsi elemento dominante sia in attacco che in difesa e quindi fare la differenza.

Da sempre sostengo che dobbiamo pensare ad esser noi stessi e ad imporre il nostro gioco. In particolare vorrei che imponessimo loro la nostra difesa: se impediamo loro di giocare, di trovare soluzioni, di trovare continuità, potremmo anche fare una cosa facile di una serie difficile. Invece sovente capita che noi lasciamo agli altri l’iniziativa, certi che, quando decideremo di forzare, diverremo irresistibili. Ecco con i Warriors questo non si deve fare perché sono bravissimi ad irretirci in un non gioco in cui essi sguazzano e noi anneghiamo senza raccapezzarci. Mi tranquillizza fino ad un certo punto che Ime abbia lunga dimistichezza nell’affrontare i Warriors e coach Kerr. Ma solo fino ad un certo punto.

Nostro principale problema sono i buchi, i vuoti, i momenti bui in cui ci disuniamo o perché ci perdiamo a guardarci allo specchio quanto siamo bravi e belli uscendo così dalla partita, o perché ci incaponiamo a credere che le cose debbano riuscire così mentre, come quando manca la parola, basta un attimo far altro, per scoprire che muovendo la ruota a volte tutto torna facile. Per questo avrei voluto un CP3 in grado di variare il gioco con saggezza e maestria, rallentando o accelerando o evitando o magari pure forzando. Tale figura per me resta fondamentale da mettere a roster al più presto. Ma ora è inutile, dobbiamo fare con quel che abbiamo.
Tale ruolo potrebbe forse svolgerlo Derrick che è nostra più recente scoperta ed è pure colui che contro i Warriors ha probabilmente più giocato. Manca di leadership si dice, come si diceva di Jayson, ma, come per Jayson, le cose possono cambiare. Derrick, che pare ancor in crescita (ha diversa preparazione dai compagni), potrebbe rappresentare la nostra carta in più in questa volata finale mettendo al servizio della squadra, insieme ad Al, la sua esperienza e la sua saggezza (far la cosa giusta al momento giusto). Però a dir il vero in casa nostra la differenza potrebbe farla chiunque (ovviamente i Jays ma anche Marcus, Al, Granito, Timelord, e, perché no, anche Payton, Aaron, Danielone).

Un rimpianto? Sì, Jabari Parker che con Wiggins ha da sempre un conto aperto e che, salvo al draft, mi pare abbia sempre vinto. Sarebbe stata gara nella gara. Ma anche questo è inutile, facciamo con quel che abbiamo. E facciamo bene.

Se è vero com'è vero che sarà fondamentale non farsi trascinare nel loro basket, ma giocare il nostro, sarà (sarebbe) proprio Ronfo la carta in grado di sparigliare il mazzo e portare la contesa dalla parte giusta.
Una risposta a questo tipo di giocatore non la vedo nel loro roster, e sono d'accordissimo che potrebbe fare la differenza, quella vera, su entrambi i lati.
FORZA ROB, FORZA CELTICS!

Ottima operazione di marketing!
Ora sono obbligato a guardare tutta la diretta per vedere come espanderai quei 2 punti...