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Mondo NBA 
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Messaggio Re: Mondo NBA
MarcUs ha scritto:
bisogna andare indietro, non dico al minibasket ma quasi...
Il College incide più nella definizione tecnico-tattica che nella formazione tecnica vera e propria. Guarda i ragazzi delle High School è lì che un atleta prende forma e definizione.
Il college smussa, attutisce o accentua disposizioni tecniche già presenti. Se un ragazzo fin da quando aveva 14 anni mostrava alcune propensioni -innanzitutto fisiche- tali da poterlo impostare come centro, venti anni fa lavorava su tagliafuori, spalle a canestro, gancio, semigancio, pick-n-roll etc etc
Oggi provano ad aumentargli il range di tiro.
Non c'è storia!
Ahimè.
Oggi si prova a dare il tiro da fuori a tutti. Lunghi e corti.
Perchè poi ci fermiamo ai lunghi ma anche rispetto ai piccoli, uno come Iverson, faccio per dire, che attacca il canestro con quella proprietà di palleggio e movimenti, lo vedremo mai più?
maledetto Harden... maledetto D'Antoni ...

Mi trovi assolutamente d'accordo e se vuoi aggiungiamo la triste considerazione che il percorso al College in media ormai dura solo un paio di stagioni.
L'eccessiva specializzazione a livello giovanile spiega per quale motivo di Jokić ce ne siano pochissimi.
Se devo pensare a giocatori con le stesse capacità devo tornare con la memoria a Divac, Duncan, Gasol, Sabonis.
Trovo che ci sia una grande distanza tra il gioco nei College e il gioco NBA.
Il gioco del lungo nella NCAA è parecchio più incisivo e determinante rispetto a quanto sia poi nella NBA.
Potrebbe forse dipendere anche dal fatto che le % al tiro da 3 punti nel College non sono così alte e soprattutto estese da giustificare la rinuncia al gioco interno.
Ricordiamoci che la NBA è una lega selettiva e rappresenta il meglio del meglio.


06/04/2021, 15:28
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Messaggio Re: Mondo NBA
deep ha scritto:
Davvero molto interessante.

Eh sì, questa cosiddetta evoluzione, non so se lo sia davvero, anzi ne dubito. Rimpiango la definizione dei ruoli, una divisione dei compiti, come dei massacranti lavori differenziati tra lunghi ed esterni in palestra. Ne ho visti di recente, e se il trend è quello credo che oggi se ne facciano sempre meno, tutti a tirare da fuori. Per tornare a noi, nei Celtics il migliore spalle a canestro è probabilmente Smart, ma ci rendiamo conto dove siamo arrivati?

Di cambiamenti nell'aria e nell'area da quanto sembra non se ne vedono, ma visto che nella moda tutto è ciclico, magari anche nel basket sarà così.


In effetti su Smart hai ragione e che un esterno sappia giocare spalle a canestro è una virtù aggiuntiva.
Tristan Thompson e Robert Williams non lo sono altrettanto e per quanto il loro contributo possa essere funzionale (soprattutto quello di Timelord) è fuori discussione che sono meno interessanti da vedere rispetto a un Jokić.
Più che un ritorno ai ruoli ben definiti mi piacerebbe vedere un basket con giocatori capaci di giocare in modi diversi.
Purtroppo il regolamento e gli advanced analytics spingono in una direzione che penalizza il gioco, la sua varietà e in definitiva la sua bellezza.


06/04/2021, 15:43
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Messaggio Re: Mondo NBA
Maravich ha scritto:
Mi trovi assolutamente d'accordo e se vuoi aggiungiamo la triste considerazione che il percorso al College in media ormai dura solo un paio di stagioni.
L'eccessiva specializzazione a livello giovanile spiega per quale motivo di Jokić ce ne siano pochissimi.
Se devo pensare a giocatori con le stesse capacità devo tornare con la memoria a Divac, Duncan, Gasol, Sabonis.
Trovo che ci sia una grande distanza tra il gioco nei College e il gioco NBA.
Il gioco del lungo nella NCAA è parecchio più incisivo e determinante rispetto a quanto sia poi nella NBA.
Potrebbe forse dipendere anche dal fatto che le % al tiro da 3 punti nel College non sono così alte e soprattutto estese da giustificare la rinuncia al gioco interno.
Ricordiamoci che la NBA è una lega selettiva e rappresenta il meglio del meglio.


Sì coach le considerazioni che fai mi trovano d'accordo.
La NBA è iperselettiva . Ci giochi solo se sei un campione completo o uno specialista ma ad un livello eccezionale di specializzazione.
Ormai è diventata la lega dell'atletismo più esasperato e della forza.
Basta guardare il dominatore degli ultimi 15 anni mr muscolo LeBron James.
La differenza più importante tra NCAA e NBA consiste proprio nel concetto di selezione.
In NBA ci giocano i campioni. In NCAA ci giocano ragazzi (anche ragazzi che scendono in campo in una finale) che poi torneranno a giocare soltanto ai campetti con gli amici. L'esasperazione tecnica da una parte, in NBA. La formidabile preparazione tattica dall'altra, in NCAA. Ma al college vale anche un sistema di relazioni umane che poi si intravedono sempre in campo. Un coach a livello NBA è un direttore d'orchestra e l'orchestra sono i suoi assistenti, che sono tra lui e i giocatori (a meno che non sei Stevens). Un coach a livello NCAA (per quanto gli assistenti ci siano eccome) incide lui per primo tantissimo anche umanamente, è un educatore, è un formatore, è un professore dentro un istituto di formazione e interagisce con ragazzi di 18-22 anni creando relazioni che vanno al di là del risultato in campo.
Nell'intervista dopo il titolo del 2009 Roy Williams (il cui addio ho celebrato in un lungo intervento alla sezione NCAA) dichiarò che se qualcuno gli avesse offerto 10 milioni di dollari per cancellare l'emozione dell'abbraccio lunghissimo post gara con Tyler Hansbrough, il suo leader e condottiero in campo, senza alcun dubbio avrebbe rifiutato quei soldi e avrebbe tenuto la sensazione di quell'abbraccio perchè gli diede qualcosa di indescrivibile, di mai provato prima ...
Tra l'altro, Tyler Hansbrough era un 206 cm per 120 chili di muscoli, aveva giocato 4 anni a UNC con 20 punti e 9 rimbalzi di media complessivamente. Un fenomeno. In NBA è passato quasi inosservato.
adesso gioca in Cina a Sichuan ... famosa per il pepe...
Io che come sapete seguo la NCAA anche più della NBA spesso vedo in campo ragazzi che ovviamente nella vita faranno altro. Ma sanno rendersi utili.

Al di là di questi fattori umani e didattici, al di là dei legami tra maestro e allievo, che per me sono importanti, ed incidono, tecnicamente un aspetto di forte differenziazione tra NBA e NCAA è nella durata del gioco, tempi e azioni d'attacco.
In NCAA si gioca una pallacanestro più fisica se parliamo di corpo a corpo ma meno atletica se parliamo di velocità di esecuzione/azione.
Qualche giorno fa scrivevo di Luka Garza lungo Iowa che statisticamente ha dominato al College in punti e rimbalzi per 2 anni di fila, che tira anche da molto lontano ma che non diventerà un'iradiddio (cit. Brera o Giordani?) in NBA (in quella attuale) perchè non ha passo, non è rapido, non è reattivo, non ha lateralità, ha due piedi enormi che sposta come fossero basamenti di un monumento equestre.
La combinazione di velocità-reattività è la prima cosa che io guardo in un giovane prospetto in funzione NBA.
Un lungo come Garza in NCAA è dominante, in NBA potrebbe al massimo diventare uno specialista. Ed è una questione proprio di velocità-atletismo differenti.
Rispetto all'incidenza dei lunghi a livello College, questa è molto relativa. Iowa aveva Garza e ha giocato per lui, per esaltarlo. Ma altrimenti si cambia.
L'assetto più tipico di una squadra di college è da 15-20 anni a questa parte con tre piccoli, un'ala e un giocatore d'area. Molte volte in un quintetto non c'è un ragazzo che superi i 200 cm. la stessa Baylor ha il suo lungo più efficiente in un ragazzo che non arriva a 195 cm... che per la sua squadra avrebbe dato tutto, sfidato chiunque...
ma questo è il bello della NCAA

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"L'unica cosa che penso della superstizione è che porta male essere indietro alla fine della partita.“
Bill Russell #6




06/04/2021, 20:45
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Messaggio Re: Mondo NBA
MarcUs ha scritto:
Sì coach le considerazioni che fai mi trovano d'accordo.
La NBA è iperselettiva . Ci giochi solo se sei un campione completo o uno specialista ma ad un livello eccezionale di specializzazione.
Ormai è diventata la lega dell'atletismo più esasperato e della forza.
Basta guardare il dominatore degli ultimi 15 anni mr muscolo LeBron James.
La differenza più importante tra NCAA e NBA consiste proprio nel concetto di selezione.
In NBA ci giocano i campioni. In NCAA ci giocano ragazzi (anche ragazzi che scendono in campo in una finale) che poi torneranno a giocare soltanto ai campetti con gli amici. L'esasperazione tecnica da una parte, in NBA. La formidabile preparazione tattica dall'altra, in NCAA. Ma al college vale anche un sistema di relazioni umane che poi si intravedono sempre in campo. Un coach a livello NBA è un direttore d'orchestra e l'orchestra sono i suoi assistenti, che sono tra lui e i giocatori (a meno che non sei Stevens). Un coach a livello NCAA (per quanto gli assistenti ci siano eccome) incide lui per primo tantissimo anche umanamente, è un educatore, è un formatore, è un professore dentro un istituto di formazione e interagisce con ragazzi di 18-22 anni creando relazioni che vanno al di là del risultato in campo.
Nell'intervista dopo il titolo del 2009 Roy Williams (il cui addio ho celebrato in un lungo intervento alla sezione NCAA) dichiarò che se qualcuno gli avesse offerto 10 milioni di dollari per cancellare l'emozione dell'abbraccio lunghissimo post gara con Tyler Hansbrough, il suo leader e condottiero in campo, senza alcun dubbio avrebbe rifiutato quei soldi e avrebbe tenuto la sensazione di quell'abbraccio perchè gli diede qualcosa di indescrivibile, di mai provato prima ...
Tra l'altro, Tyler Hansbrough era un 206 cm per 120 chili di muscoli, aveva giocato 4 anni a UNC con 20 punti e 9 rimbalzi di media complessivamente. Un fenomeno. In NBA è passato quasi inosservato.
adesso gioca in Cina a Sichuan ... famosa per il pepe...
Io che come sapete seguo la NCAA anche più della NBA spesso vedo in campo ragazzi che ovviamente nella vita faranno altro. Ma sanno rendersi utili.

Al di là di questi fattori umani e didattici, al di là dei legami tra maestro e allievo, che per me sono importanti, ed incidono, tecnicamente un aspetto di forte differenziazione tra NBA e NCAA è nella durata del gioco, tempi e azioni d'attacco.
In NCAA si gioca una pallacanestro più fisica se parliamo di corpo a corpo ma meno atletica se parliamo di velocità di esecuzione/azione.
Qualche giorno fa scrivevo di Luka Garza lungo Iowa che statisticamente ha dominato al College in punti e rimbalzi per 2 anni di fila, che tira anche da molto lontano ma che non diventerà un'iradiddio (cit. Brera o Giordani?) in NBA (in quella attuale) perchè non ha passo, non è rapido, non è reattivo, non ha lateralità, ha due piedi enormi che sposta come fossero basamenti di un monumento equestre.
La combinazione di velocità-reattività è la prima cosa che io guardo in un giovane prospetto in funzione NBA.
Un lungo come Garza in NCAA è dominante, in NBA potrebbe al massimo diventare uno specialista. Ed è una questione proprio di velocità-atletismo differenti.
Rispetto all'incidenza dei lunghi a livello College, questa è molto relativa. Iowa aveva Garza e ha giocato per lui, per esaltarlo. Ma altrimenti si cambia.
L'assetto più tipico di una squadra di college è da 15-20 anni a questa parte con tre piccoli, un'ala e un giocatore d'area. Molte volte in un quintetto non c'è un ragazzo che superi i 200 cm. la stessa Baylor ha il suo lungo più efficiente in un ragazzo che non arriva a 195 cm... che per la sua squadra avrebbe dato tutto, sfidato chiunque...
ma questo è il bello della NCAA

Bellissimi pensieri che condivido completamente.
Due mondi diversi e distanti, dove è possibile vedere il prossimo autista di scuolabus che marca il prossimo #1 al Draft.
Secondo me Garza verrà in Europa, mentre Krutwig mi intriga di più e credo che nella NBA vada preso in considerazione e almeno provato.


06/04/2021, 21:31
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Messaggio Re: Mondo NBA
leggete

https://www.celticslife.com/2021/04/thoughts-on-bob-ryans-suggestion-to.html

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12/04/2021, 22:12
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Messaggio Re: Mondo NBA
https://www.youtube.com/watch?v=qsZKFNFuK54

Il CNA (Comitato Nazionale Allenatori) con la consueta imbarazzante mancanza di acume propone video didattici per noi allenatori, molto spesso fuori contesto.
Questa volta il compito è toccato a Luca Banchi, reduce da un paio di mesi di collaborazione con i NETS (sia Brooklyn che Long Island, affiliata in G-League).
Ci racconta della Difesa Drop sul P&R, come l’ha vista applicata a N.Y.
Prima considerazione… caro CNA, male, molto male.
So già per certo che quando ripartiranno i campionati giovanili, un sacco di allenatori, non nel pieno possesso delle loro facoltà mentali, si metteranno a difendere sul P&R in questo modo, sprecando un sacco di tempo in palestra per le letture difensive del P&R.
Poi giocheranno per esempio contro di me, che non uso il P&R fino al primo anno Under 18, e li batteremo tutti in 1c1 con una finta e una partenza in palleggio.
Ma sebbene su questi argomenti si potrebbe argomentare a lungo, torniamo a ciò che per noi, appassionati di basket NBA, è davvero significativo.
Diverse situazioni aprono ad interpretazioni un po’ più articolate rispetto a come sono state espresse da Banchi, il quale inizia presentando un interessante grafico che esprime la Frequenza delle situazioni di gara.
Da qui si rileva che l’87% dei possessi si esplicitano nel gioco a metà campo e addirittura il 68% da P&R.
Questa statistica indica l’orientamento del gioco ma non necessariamente la sua migliore efficacia.
Questo grafico ci mostra chiaramente come solo il 15% delle conclusioni si verifichi in situazioni di Transizione, smentendo immediatamente tutti quelli che ritengono il basket di oggi più veloce di quello di una volta.
È un basket lento, noioso e decisamente prevedibile.
La slide successiva è molto interessante e indica le aree del campo con la maggiore e minore incidenza di Punti per Possesso susseguentemente al P&R.
È chiaro che tirare da 3 punti dall’angolo è ritenuto più efficiente perché la distanza lì è minore (6,71 metri) rispetto al tiro da 3 punti dall’arco (7,24 metri).
Una differenza di 53 cm. che è piuttosto sostanziale ma che per contro comporta sempre più palle perse, dovute ai piedi sulla linea laterale… altro argomento che sarebbe interessante affrontare.
Banchi ci racconta di tiri considerati ad alta efficienza e tiri considerati a bassa efficienza.
Ma anche in questo caso è l’orientamento che si è voluto dare al gioco che ha comportato questa mappa, perché se le squadre tirassero maggiormente dal mid-range, ecco che questa mappa ci darebbe risultati diversi.
Per chiarire, non è che tirare da 3 punti dagli angoli dopo un P&R renda di per sé più efficiente un tiro, bensì se l’efficienza viene misurata dalla produzione di punti per possesso, lo rende più efficiente la quantità di tiri che vengono presi da una determinata posizione.
Il P&R di per sé è un gioco di collaborazione a 3 (non a 2) e il modo di difendere che vedrete spiegato molto bene da Banchi invita gli attacchi a trovare soluzioni fuori dalle Aree considerate ad Alta Efficienza.
Una difesa con parecchi accorgimenti tattici (come è ovvio che sia a questo livello) ma che sostanzialmente si concretizza in un “mucchio selvaggio” dentro l’area per invitare gli attaccanti a passare la palla fuori dall’arco.
Finte difensive con aiuto e recupero, questi gli strumenti (non così innovativi) per contrastare il P&R, creando incertezza all’attacco.
Quando associato alla difesa nel basket mi tocca sentire la frase “densità in area” provo istantaneamente repulsione perché torno con la memoria al basket dopolavoristico italiano dei quarantenni che mettono in pratica il "Paludone Difensivo".
La “densità in area” la lascio volentieri ai calciatori e sempre a quei pazzi furibondi che ne abusano nel basket giovanile contando sull’errore al tiro di giocatori che stanno imparando a tirare da fuori.
Oltretutto trovo contraddittorio consentire agli avversari tutti questi tiri da 3 punti quando proprio queste sono le soluzioni che prediligono.
Viceversa, ascoltando Banchi si comprende bene come la prima cosa che si vuole fare è proteggersi dai bloccanti Rim Rollers e dai “creatori” capaci di penetrare.
Ecco spiegato il motivo per cui molto spesso sul P&R vediamo Smart, Brown, Tatum e Walker giocare “snake”, per mantenere il vantaggio fisico sul proprio difensore e conseguentemente la situazione di vantaggio di 2c1.
Ecco spiegato come diventino tanto efficaci i blocchi Seal (che Theis portava divinamente bene a favore di Tatum) contro il Rim Protector che si stacca tantissimo dal blocco.
Ecco spiegato il motivo per cui spesso vediamo un giocatore fermo in angolo sul lato debole, in attesa della palla per un tiro da 3 punti.
Ma questa scelta, frutto dei maledetti Advanced Analytics, non è l’unica possibile e Nuggets, Jazz e Suns ce lo stanno dimostrando.
Immaginate se a rollare dopo un P&R, al posto di Robert Williams ci fosse Arvydas Sabonis e DeAndre Jordan si presentasse davanti per giocare Fake and Fall… finta di tiro, zompo assurdo di Jordan, passo e inchiodata al ferro con risatina compiaciuta.
Sorrido immaginando al posto di Saba quella sagoma di Vlade Divac… che amava dileggiare gli avversari.
Ciò che comunque risulta molto evidente dalle considerazioni di Banchi è che il lungo è sempre molto importante in una squadra NBA, solo che dobbiamo immaginare il suo gioco esteso su una porzione di campo molto più ampia, cosa questa che per assurdo dovrebbe comportare maggiori capacità tecniche.
Sempre i lunghi, in attacco oggi devono disporre di una gamma di soluzioni a canestro molto più ampia rispetto a quanto si chiedeva ai lunghi di una volta.
Viceversa, i lunghi, soprattutto statunitensi, sono degli specialisti e in pochi hanno la multidimensionalità del gioco, come ad esempio ha Theis e non hanno Robert Williams e Tristan Thompson.
Non solo, i lunghi di oggi IN MEDIA, hanno perso anche la capacità di giocare vicino a canestro, con una gamma di soluzioni estremamente limitata, sebbene riconosco che esistano le eccezioni, alcune notevoli.
Comunque, se giochiamo Pick and Pop con Williams o Thompson, il lungo avversario sta fermo in mezzo all’area, mentre su Theis usciva per contrastare un possibile tiro.
Anche qui… ma questi lunghi che stanno in mezzo all’area con il lungo che ha la palla sopra al tiro libero, non commettono infrazione di 3” difensivi ?


14/04/2021, 0:17
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Messaggio Re: Mondo NBA
Grazie della condivisione/analisi Stefano.

Sulla tua ultima domanda, sì è la mia risposta.


14/04/2021, 1:11
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Messaggio Re: Mondo NBA
molto interessante coach
soprattutto la tua analisi critica
che condivido parola per parola

l'articolo che avevo linkato sopra era in linea con il tuo pensiero e le preoccupazioni che molti di noi esprimono circa il gioco attuale

"I've heard complaints about the 3-point line for many years now, but things took a more drastic turn following the Celtics win over the Nuggets yesterday when Bob Ryan suggested the NBA eliminate the shot all together. Prior to this, most suggestions revolved on extending the line further out, widening the court and subsequently making the corner 3 the same distance as the rest of the line, or bringing back hand checking.
Celtics Life was created in 2009 and one running theme/topic of discussion between myself and one of our earliest writers tb727 was They Just Don't Grow Them Like They Used To. TB accurately points out in 2009 that the center position was dying out. What we came to learn was that it wasn't really that tall players weren't available anymore, it was that their skill set was not desired as much anymore. NBA teams had finally caught on some 30 years later that a made 3-pointer provided 50% more points than a 2 pointer. That the worst shot in the NBA was the shot right in front of the 3-point line. That your traditional shooting percentage meant very little if you shot a decent amount of 3's. That 33% from behind the arc was equivalent to 50% from inside it.

Now there were still a lot of naysayers. You had the "Live by the 3, die by the 3 crowd." You had people arguing that missed 3's led to opposing fast breaks. But this was really just people hanging on to a losing argument. Missed 3's also provided more offensive rebounds (which often led to a kick-out to another open 3). Also around this time teams like Doc Rivers Celtics began prioritizing having their bigs get back on defense after a shot to prevent fast breaks. And if your bigs were out on the perimeter already that was an even easier task."

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14/04/2021, 6:58
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Messaggio Re: Mondo NBA
c'è una statistica "interna" che è agghiacciante (ferma alla partita contro Denver)

Marcus Smart ha superato :bird: in tiri da tre realizzati, lo ha fatto con meno di metà delle partite giocate, ma tirando oltre 2mila volte contro le 1700 della Leggenda...



Immagine

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14/04/2021, 7:01
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Messaggio Re: Mondo NBA
:shock: non ci avrei mai creduto se non me lo avessi fatto vedere Marcus!


14/04/2021, 7:53
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Messaggio Re: Mondo NBA
MarcUs ha scritto:
molto interessante coach
soprattutto la tua analisi critica
che condivido parola per parola

l'articolo che avevo linkato sopra era in linea con il tuo pensiero e le preoccupazioni che molti di noi esprimono circa il gioco attuale

"I've heard complaints about the 3-point line for many years now, but things took a more drastic turn following the Celtics win over the Nuggets yesterday when Bob Ryan suggested the NBA eliminate the shot all together. Prior to this, most suggestions revolved on extending the line further out, widening the court and subsequently making the corner 3 the same distance as the rest of the line, or bringing back hand checking.
Celtics Life was created in 2009 and one running theme/topic of discussion between myself and one of our earliest writers tb727 was They Just Don't Grow Them Like They Used To. TB accurately points out in 2009 that the center position was dying out. What we came to learn was that it wasn't really that tall players weren't available anymore, it was that their skill set was not desired as much anymore. NBA teams had finally caught on some 30 years later that a made 3-pointer provided 50% more points than a 2 pointer. That the worst shot in the NBA was the shot right in front of the 3-point line. That your traditional shooting percentage meant very little if you shot a decent amount of 3's. That 33% from behind the arc was equivalent to 50% from inside it.

Now there were still a lot of naysayers. You had the "Live by the 3, die by the 3 crowd." You had people arguing that missed 3's led to opposing fast breaks. But this was really just people hanging on to a losing argument. Missed 3's also provided more offensive rebounds (which often led to a kick-out to another open 3). Also around this time teams like Doc Rivers Celtics began prioritizing having their bigs get back on defense after a shot to prevent fast breaks. And if your bigs were out on the perimeter already that was an even easier task."

Ho letto con molto interesse questo articolo e devo dire che ci sono pro e contro di cui tenere conto quando si considera il tiro da 3 punti.
Io penso che proprio perché non verrà abolito, lo si debba usare come strumento e non come obiettivo.
Giocare in transizione e tirare da 3 punti presenta notevoli contro:
- contropiede aperto agli avversari in caso di errore al tiro
- sbilanciamento delle energie spese a favore degli avversari
- meno falli subiti
a favore di un unico pro, vale a dire qualche possibilità in più di prendere il rimbalzo in attacco...
Tuttavia, se si attacca il canestro e nel farlo si occupano le posizioni giuste, ci sarà la possibilità di riaprire il gioco e di ottenere tiri completamente aperti da 3 punti oppure ulteriori opportunità di attaccare il ferro e subire falli.
Tutto si fonda sulla capacità di passare la palla ai compagni, di palleggiare vedendo il gioco dietro le spalle del difensore e di tirare da un arresto... ma guarda un po' sti fondamentali come tornano utili.


14/04/2021, 10:37
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Messaggio Re: Mondo NBA
Una chicca su Luka Dončić che dichiara il suo amore all'arbitro Ashley Morley-Gleich con espressione enigmatica di Tyronn Lue

https://www.youtube.com/watch?v=d_R_X3_-k8M

https://www.youtube.com/watch?v=U06NWbC4QaI

https://www.youtube.com/watch?v=2rbzSPbVAl4


:lol3 :lol3 :lol3


18/04/2021, 17:15
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Messaggio Re: Mondo NBA
ho guardato NY contro OKC e...
che giocatore è Randle e che giocatore è ancora Rose ....
se non fossero Knicks ...

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18/04/2021, 23:07
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Messaggio Re: Mondo NBA
MarcUs ha scritto:
ho guardato NY contro OKC e...
che giocatore è Randle e che giocatore è ancora Rose ....
se non fossero Knicks ...

Aldilà delle statistiche che sono più che buone da un paio d'anni, Randle continua a migliorare e ora è una star.
E Rose... sono anni che in molti lo danno per bollito.
Non ha più l'esplosività atletica di un tempo ma in compenso ha una comprensione del gioco infinitamente superiore.
Un campione vero, che ha saputo aggiungere soluzioni diverse al suo bagaglio tecnico.
Purtroppo sono ai Knicks ma con loro due forse stavolta riusciranno a riemergere dalle sabbie mobili nelle quali si trovano da un'era geologica.


18/04/2021, 23:45
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Messaggio Re: Mondo NBA
MarcUs ha scritto:
ho guardato NY contro OKC e...
che giocatore è Randle e che giocatore è ancora Rose ....
se non fossero Knicks ...

Aldilà delle statistiche che sono più che buone da un paio d'anni, Randle continua a migliorare e ora è una star.
E Rose... sono anni che in molti lo danno per bollito.
Non ha più l'esplosività atletica di un tempo ma in compenso ha una comprensione del gioco infinitamente superiore.
Un campione vero, che ha saputo aggiungere soluzioni diverse al suo bagaglio tecnico.
Purtroppo sono ai Knicks ma con loro due forse stavolta riusciranno a riemergere dalle sabbie mobili nelle quali si trovano da un'era geologica.


18/04/2021, 23:45
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