PJ Tucker ai Bucks

mi sembra chiaro visto che lo avevo definito come il più probabile arrivo ai Celtics

Cervi che si rinforzano, credono davvero di poter andare fino in fondo e ci provano a tutta forza

Uno al CS KKK A, glielo riservano di sicuro

Tentativo di spremere le ultime gocce di energia per un giocatore alle soglie dei 36 e che non può rientrare in un progetto, nemmeno nel medio termine.

Nell'immediato ha senso, ma da noi no, non ci avrebbe migliorato troppo e non era inseribile in un discorso di programmazione futura. Quindi capisco perché non sia arrivato.

Ma poi a occupare uno slot con in una squadra che al momento sta avendo un tosto ridimensionamento sulle aspettative di fine stagione.
Non avrebbe avuto molto senso, ci fossimo trovati 2° a est con 6/7 vittorie in più allora forse avrebbe avuto un po' più di logica.

Per i Bucks secondo me mossa che ci sta, visto che sono molto corti nelle rotazioni.

Assolutamente sì, ha molto senso.

aldridge ai nets.che circo.schifo.

Robe da matti...

Aldridge ai Nets

Anche aldridge ai Nets!...vabbè spero che scoppiano così diventa insopportabile

Certo, qualcuno di loro ha perso lo smalto di un tempo, ma hanno sei all-star? Oooook, tutto normale.

come i Celtics del 1986

Con Drummond che andrà ai Fakers, avremo due Dream Team.
Erano di gran lunga le due squadre più forti a inizio stagione, dopo le ultime operazioni non c'è alcuna possibilità per le altre.
Campionato sempre meno aperto e di poco interesse, purtroppo le regole permettono queste mosse.

Ci sono squadre che, appena hanno l'occasione, mettono dentro un pezzo grosso dopo l'altro. I pezzi grossi fanno richiamo, sono fattore catalizzante, naturalmente ci sanno fare e certo offrono garanzie sia tecniche che d'esperienza. Certo, in panchina devi avere un Pat Riley, anche se è bene sapere che talora potrebbe non bastare.
Poi ci sono squadre che costruiscono un'intelaiatura fatta d'animo, di lavoro, di prove, di allenamenti, di crescite e di rifiniture. E' percorso lento, lungo ma costante anche quando a prima vista pare incostante. Raramente aggiungono pezzi grossi, più che altro servono tasselli che devono semplificare, migliorare il lavoro collettivo, accrescere le potenzialità, e i cui difetti si sa già che possono essere assorbiti in modo pressoché indolore dalla squadra.
Le prime brillano, non ci sono dubbi, ma possono anche tra i pezzi grossi lasciare varchi che non si possono coprire. Possono anche rompersi, soprattutto sotto pressione, soprattutto se alcuni pretendono di fare la primedonna e gli altri non accettano di restare in ombra o, peggio, di dar loro luce.
Le seconde non brillano, al massimo luccicano, a volte neppure, se non alla fine, e forse neppur lì (penso a Miami lo scorso anno). ma possono non arrivare in tempo, vuoi perché hanno sbagliato il progetto o i conti o i tempi oppure capitano inconvenienti a cui non si riesce a rimediare oppure non ci si riesce a sufficienza. Sono quelle che ti lasciano l'amaro in bocca, il classico "Per un punto Martin perse la cappa".
Chi vince? Beh, lo scopriremo solo vivendo, disse qualcuno. Io personalmente guardo, con perplessità ma anche con curiosità, i primi (tipo quest'anno i Nets), per indole preferisco i secondi, conscio delle tante difficoltà che devono affrontare e superare. Certo che, se ci riescono e quando ci riescono, Parish, McHale, Bird, D.A. e D.J., arrivano a regalar meraviglie.