Partita: Partita a due volti questa gara 4. Nel primo tempo i nostri hanno fatto il bello e cattivo tempo, tirando bene, attaccando con intelligenza e di squadra, ma difendendo pure meglio, costringendo ai Cavs al minimo di punti segnati in un quarto in questi playoff. Ottimo segno, a differenza di gara 3, i Celtics cambiano il playbook e la ricerca ossessiva si sposta dal tiro dalla lunga distanza ai furiosi tagli verso il canestro. Questo paga enormi dividendi visto che i Celtics chiuduno in vantaggio di 10 i primi due quarti. Ma le cose cambiano nel terzo quarto, non abbiamo più la stessa flidità, mentre Cleveland si affida a Irving che non fermiamo mai, in nessuna occasione. Sono 21 i suoi punti nella frazione, davvero troppi ed il nostro +10 si è tramutato in un -7. Horford prova a fare qualcosa nell'ultima frazione, ma buonanotte, ora si sveglia LeBron e non si voltano più indietro i Cavs. Peccato, la serata sembrava potesse essere molto diversa e regalarci qualcosa di... vincente.

Celtics: La rotazione a otto uomini alla lunga ci penalizza. Smart (8 pts e 6 ast) è ben diverso da quello di due giorni fa, è l'unico del quintetto non i doppia cifra. Horford (16pts e 7 ast) migliora nel corso della parttia e nell'ultimo quarto è l'unico che riesce a mettere buoni numeri. Bradley (19 pts e 5 reb) e Crowder (18 pts e 8 reb) sono costanti per tutta la partita, anche se un passaggio a vuoto di quet'ultimo pesa tantissimo nel finale. Olynyk (15 pts) si difende, ma in difesa paga un po' troppo. Ancora una buona prova di Brown (9 pts) e Jerebko (9 pts e 5 reb), niente di incredible, ma buoni contributi comunque.

MVP: Mah, nessuno

WVP: Forse nessuno, se proprio dovessi fare un nome sotto tortura direi Smart, purtroppo.