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Calendario  »  Partita vs Philadelphia

Partita: vs Philadelphia      Risultato: 117-101      Data: 30/04/2018      Fase: Playoff Win!

Commento di Raf-C's dal nostro forum.

Partita: Era difficile aspettarsi in questa prima partita della serie una vittoria così larga e in controllo, invece la squadra è stata perfetta sotto ogni aspetto. E' difficilissimo, se non impossibile, trarre conclusione che possano valere per l'intera serie da una sola partita ma si è visto che sia possibile poter sfruttare diversi matchup a proprio favore perché loro, pur avendo più talento offensivo, non hanno il potenziale difensivo e fisico dei Bucks. Poi sicuramente spicca la differenza di percentuali, difficilmente si potrà ripetere ma bisogna evidenziare che c'è stata anche una differenza sul come arrivano questi tiri: ben costruiti spesso quelli dei Celtics, difesi ancora meglio quelli che prendevano loro. Quindi potrebbe non essere un semplice caso perché la difesa dal perimetro è stata di altissimo livello.

Celtics: Arrivando ai singoli, Rozier e Horford straripanti. Partita incredibile del primo, sembrava davvero il miglior Kyrie: quella giocata con slalom in area per l'alley-oop di Morris è solo la più spettacolare di tante. Sempre puntuale da tre, un problema costante per gli avversari. Su Horford che dire? Perfetto e solito professore, con lui in campo tutto l'attacco ha un'altra fluidità, potrebbe fare tutto su un campo da basket, potendo leggere al meglio ogni situazione da cui trarre il meglio. Poi Tatum, eccezionale alla sua prima semifinale ai PO. I Sixers non sempre hanno mostrato di avere chi potesse difendere su di lui che arriva spesso facilmente al canestro. Inoltre, tanti giri in lunetta: sarebbe fondamentale nel corso della serie. Loro tre su tutti ma ovviamente grandi meriti a Smart, non tanto per percentuali al tiro, quanto per le giocate difensive decisive: il rimbalzo offensivo su Embiid con seguente and-one potrebbe essere l'immagine della partita; poi Baynes fa il possibile in difesa e riesce pure ad allargare il campo con un paio di triple; stesso per Ojeleye che in futuro potrebbe davvero diventare un ottimo 3&D. Benissimo tutti, comunque, considerando non ci fosse nemmeno Brown che dalla prossima si spera possa rientrare. E proprio la prossima sarà ancora decisiva: anche questa serie ha tutte le caratteristiche affinché il fattore campo sia decisivo. Go Celtics!

MVP: Rozier, ma non sono da meno Tatum ed Horford.

WVP: Nessuno.

 

Sempre dal nostro forum, aggiungiamo anche le pagelle di Piero

Al Horford sempre più Al Around Horford: poche parole e pochi numeri bastano per lui. Al è stato semplicemente stratosferico per la continuità del suo gioco, in attacco e in difesa, sostanzialmente perfetto. Serata di grazia al tiro e scelte sempre fatte in equilibrio, si conferma vero leader carismatico. Chiude con un eloquente 10-12 al tiro, 2-3 da tre, 7 rimbalzi, 4 assist. Da cattedratico del gioco.

Terry Rozier: è ancora una volta impressionante per la sfacciataggine con cui si prende le sue soluzioni offensive e i tiri (a volte fuori equilibrio, a volte fuori tempo). Incredibile il livello cui è assurto. Magnifico non solo in attacco, non dimentichiamolo, perchè è sontuoso anche il suo lavoro in difesa, da difensore arcigno e dinamico, che spesso è stato in miss-match su Covington (il quale ha chiuso la partita a 0 canestri dal campo) altre volte su Redick o Belinelli, dando un contributo determinante. Chiude la sua serata indimenticabile con 29 punti, 8 rimbalzi e 6 assist, 2 recuperi e tutta quella incalcolabile pressione sul perimetro che si diceva… Il tutto sorridendo, come fa chi sa essere naturalmente dominante.

Jayson Tatum: il ragazzo prodigio è il più giovane a firmare 28 punti in una gara di semifinale di conference. Basterebbe questo per definire la sua dimensione di prodigio, appunto. Eppure mi piace sottolineare il modo in cui lui sappia offrire simili prestazioni, la naturalezza dei suoi movimenti, la liricità del suo palleggio incrociato-arresto-tiro, quel suo tendersi flessuoso e dinamico. Tiene il campo 40 minuti. Più di tutti i nostri. Li carica di falli ed è una minaccia costante. Determinante.

Semi Ojeleye: tanti minuti ancora per il nostro mastino. Si incolla a qualunque tipo di giocatore gli venga affidato e non smette di cercare il corpo a corpo, velocità impressionante negli scivolamenti, concentrazione altissima, prende sfondamenti, tiene le braccia tese, non cede un millimetro mai e trova anche una tripla. Dominatore della metà campo difensiva, se osasse di più in attacco, ad esempio andando ogni tanto a rimbalzo offensivo (qualità che gli apparteneva al college) anziché tenersi sempre negli angoli in attesa dello scarico, avremmo trovato un membro permanente della nostra prossima dinastia.

Marcus Morris: chiude in doppia cifra (11 punti) provando lo stesso numero di tiri di Big Al. È risaputo che lui ha una selezione di tiri squilibrata (non considerate il participio passato troppo duro nella definizione, intendo fuori equilibrio e talvolta fuori criterio). Si sa: è così. Nei frangenti in cui segue Simmons, lo aspetta con le ginocchia piegate e l’australiano lo passa in velocità. L’unica tripla che gli entra arriva in un momento importante e segna una prestazione comunque molto buona.

Aron Baynes: il gigante australiano trova una prestazione maiuscola per intensità, abnegazione, tenuta. Fa a sportellate con Embiid, firma due triple esiziali, di fatto costringendo il nigeriano a lasciare l’area dei tre secondi e portare quella quintalata di muscoli in lidi meno consoni. Fantastico a metà del terzo quarto quando prima offre un assist a Smart per un tre punti e poi firma subito dopo una tripla anche lui così che in due azioni nello spazio di una manciata di secondi passiamo dal 58-64 al 58-70. Il TD Garden ha rischiato di esplodere in quel momento.

Shane Larkin: mi piace tantissimo Shane quando produce queste partite da metronomo, preciso distributore di gioco, che pure osa qualche entrata e non si risparmia in difesa. Frangente da memorizzare: la sua tripla allo scadere dei 24 secondi che a fine terzo quarto ci porta al +14.

Marcus Smart: parto da questo flash a 40 secondi dalla fine del terzo quarto, proprio subito dopo la tripla di Larkin: jump shot di Morris sbagliato ed ecco che arriva il feroce rimbalzo offensivo di Smart: canestro e libero convertito, ci porta a +17 (massimo vantaggio fino a quel momento). Gli altri suoi punti (9 in tutto) arrivano da due triple centrate a fronte di 8 tentate. La mira è quel che è, ma lui è un guerriero indomito, che guida ringhiando la nostra difesa ad una prestazione sul perimetro forse irripetibile (speriamo di no, speriamo di ripeterla ancora) per efficacia, che vive ogni partita come una questione di vita e di morte, che a partita praticamente già chiusa si attacca ancora a Simmons e agli arbitri. Non si può non amare!

Partita: vs Philadelphia      Risultato: 117-101      Data: 30/04/2018      Fase: Playoff Win!
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