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Quattro chiacchiere con...  »  Intervista a JohnBagley


Intervista a JohnBagley   di Deep   |   Pubblicato il 13/01/2016

D1: Ciao e grazie della disponibilità Nicola, meglio conosciuto come JohnBagley sul nostro forum. Raccontaci qualcosa di te e di come sei diventato un tifoso biancoverde. Spiegaci anche il perché del tuo nickname, sai per noi "vecchi" è facile, ma i giovani virgulti potrebbero non saperlo.
R1: Ciao Daniele sono di Salerno e non bevo da 7 giorni (fa un po' anonima alcolisti). Gestisco un "localino" notturno nel centro storico della mia città, da 18 anni, ho 40 anni, una moglie e due figli e tanti amici. La passione per i nostri amati Celtics nasce nella meta' degli anni 80, come parecchi della mia generazione o eri per lo show time hollywoodiano o tenevi per i bruti del Massachusetts... e indovina cosa ho scelto? Se mi ci fai ricordare, Dan Peterson tendeva sempre ad elogiare Magic ed i Lacustri, ed io nonostante la tenera età, mi buttai subito dalla parte dei "cattivi". Da allora è diventata una malattia, in quegli anni reperire una shirt, una canotta, un giubbino, un gagliardetto, qualsiasi cosa facesse riferimento ai Celtics divenne un ossessione, mi fregio infatti di avere un bel po' di memorabilia nella mia personale collezione. Tengo particolarmente ad una shirt con il compianto Reggie Lewis ed un'altra con Larry Bird versione fumetto, sfoggiata anche al forum ad ottobre... Pensa mi comprai, al mercato, anche una canotta del Messaggero Roma di Dino Radja, appena l'acquisimmo. Bello, ripenso con nostalgia a quei giorni, dove settimanalmente aspettavo Superbasket e sul quaderno mi facevo le medie dei nostri giocatori. Non so perchè mi appassionato sempre alle figure minori Joe Klein e Ed Pinckney su tutti, poi un pomeriggio delle vacanze pasquali, non ricordo l'anno ma siamo alla meta' dei '90, becco su Tele+ o Capodistria, un Boston-Chicago con Jordan al massimo splendore. E chi ci fa vincere la partita? Il nostro panciuto play #5 John Bagley. Barba, panza, palleggio e tiro pulito, fece bene quell'anno anche nei playoff, dove usciamo contro i Cavs di Price, Ehlo e Brad Daugherty (altro giocatore che mi piaceva tanto). Faccio una doverosa precisazione, non ho mai tifato o simpatizzanti per una altra squadra che non fossero i Celtics.

bagley

D2: Domanda dal sapore classico, un po' come il buondì al cioccolato, qual'è il tuo giocatore preferito dei Celtics nell'attuale roster e quale invece quello all-time?
R2: Certo momento migliore non potevi trovare per questa domanda! Le certezze che avevo cominciano un po' a scricchiolare. Degli attuali giocatori mi piace molto Jae Crowder, la sua foga ed abilità nel difendere fanno di lui "a Celtic", faccio fatica dopo Paul Pierce a trovare un giocatore in grado di essere il Capitano, non lo era Rondo, non lo è, per me, Avery Bradley bravissima persona ottimo player, ma gli manca continuità e cazzimma. Dei giocatori "vecchi" ricordo sempre con piacere McHale ed il suo tiro che era una sentenza e poi mi piaceva il suo incedere dinoccolato e la faccia da ragioniere!  Chiaro che Bird (quando si è ritirato piangevo), The Chief, Reggie, KG, Powe... li porto nel cuore.

D3: Domanda storica: qual'è il momento più esaltante che ricordi legato ai nostri Celtics e quale invece il meno?
R3: Beh non ti nego che ho sbiaditi ricordi del titolo 86, mentre il banner n.17 lo porterò sempre con me. La mattina (in Italia) che KG baciò il parquet del Garden e Pierce fu votato MVP, mia moglie in ospedale dava alla luce Francesco, il mio secondogenito, arrivai in ospedale senza aver chiuso occhio in un mix di gioia ed adrenalina. Purtroppo ricordo benissimo lo shock della morte di Reggie Lewis e la fragilità di quel ragazzo, scrivendone in questo momento, mi viene ancora il magone. Sportivamente parlando la sconfitta in gara 7 con i Lakers faccio fatica dopo anni a mandarla giù. Mi porto dietro un retaggio calcistico di cui è meglio non parlare e tante volte metto nel basket lo stesso livore ed odio "italico"... ecco perché non riesco e non mi capacito dell'accoglienza riservata a Kobe al Garden. Capisco e va bene la sportività, ma troppo buonismo no! Siamo o non siamo "i Rivali"?

D4: Torniamo all'attualità. Ti piace Stevens ed il suo modo di allenare o preferisci il classico sergente di ferro?
R4: A me piace lo Stevens-style. Del Doc, la gestione dei giovani e dei panchinari, era quello che era. Anche se sono curioso di vedere il nostro giovane coach, con un roster di livello più alto, dove può portarci. Se pensi Doc non ha fatto miracoli quando c'era da friggere con l'acqua fresca. Spero che Danny crei i presupposti anche a Stevens per vincere. Puoi disegnare gli schemi che vuoi per liberare un tuo giocatore per un tiro da tre, ma se invece di Ray Allen c'è Evan Turner, mi sa che il risultato  non sarà lo stesso.

D5: Come giudichi Ainge ed il suo lavoro dal 2008 in poi, poteva fare di più per tenere alti i nostri colori?
R5: Ahi, col senno di poi e' facile dar giudizi, ed infatti negli anni ci siam detti su queste pagine che ci vuole tempo per giudicare l'operato di un GM in NBA basti pensare alla trade che ci ha sconvolto tutti (Pierce e Garnett ai Nets). Noi siamo semplici tifosi e possiamo al massimo analizzare ma non giudicare l'operato di un professionista come Ainge. La cosa che non mi è piaciuta, vado indietro negli anni, è stata la gestione di quel gruppo vincente: Posey ma soprattutto Tony Allen non li avrei dati via, l'affaire "Ray" non l'ho ancora capito... cosa si ruppe negli equilibri di quello spogliatoio?  E' arrivato Stevens e va bene, ma Danny non ebbe il sentore che Rivers non volesse far parte del rebuilding? Il suo sostituto naturale era Thibodeau, ma scappò ai Bulls... Capitolo scelte, bravo Danny ne ha accumulate tante tante, ma le vorrei veder tramutate in muscoli e cervello. Lo so che è difficile, ma ad oggi una prima scelta, in uno scambio vale tanto e tra le tante scelte accumulate vorrei vedere qualche star approdare a Boston, di comprimari ne siam pieni.

D6: Torniamo al livore, in questo preciso momento (è la sera del 13.01.2016 mentre facciamo questa chiacchierata) siamo in profonda crisi, abbiamo perso 6 delle ultime 7 e siamo al 50% di vittorie. Ci riprenderemo e faremo i playoff ed eventualmente con quali prospettive?
R6: Ad oggi i playoff li vediamo da lontano, NY e' in crescita e l'Eastern quest'anno è tosta. È pur vero che per il grande equilibrio che regna, basta un filotto positivo e ti ritrovi su, anche se i segnali non sono positivi. I lunghi sono una spina nel fianco (nostra), Lee delude alla grande ed è auspicabile una trade, mi aspettavo molto di più da lui, Olly e Sully sono discontinui, Amir si impegna ma quello è, ieri Porzinigis quando voleva se lo mangiava. Fino a un mese fa andava tutto regolarmente secondo quello che ci si aspettava. Appena il calendario sembrava volerci dare una mano, ci siamo sciolti, come un ghiacciolo al sole, le mazzate con Nets e Lakers spero non abbiano segnato in negativo la nostra stagione. Tempo c'è per recuperare, con lavoro o magari una trade che ci dia l'energia e qualche player per ricominciare la marcia interrotta. Prego ogni notte che Red illumini Ainge.

D7: Per risollevare i nostri destini su quale giocatore punteresti, per chi insomma smonteresti la nostra squadra?
R7: Allora ti faccio una personale disamina del roster attuale al quale chi per un motivo chi per un altro, mi ha lasciato qualcosa... Gli indispensabili: Thomas, un microonde che partendo dalla panca farebbe tanto tanto male. Crowder un leone che vorrei con noi, considerato anche il contratto ad ottime cifre che ha firmato quest'estate, Bradley serietà, intensità difensiva ed anche un gioco d'attacco migliorato, lo vedrei bene anche per il futuro, l'onestà Jerebko e' un soldatino che il suo lo fa sempre, Smart è un altro  giovane leoncino a cui è difficile  rinunciare, ma in una visione futura più ampia uno tra lui ed Avery potrebbe essere sacrificato per arrivare a Durant (non verrà  mai come FA) o monociglio Davis, che ritengo attualmente gli unici 2 che potrebbero farci puntare al 18°... il resto della truppa per me è tutto sacrificabile.

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D8: Interessante, hai anche risposto alla mia domanda successiva su chi terresti. Dammi il tuo quintetto all-time con e senza celtici e quello solo con i nostri rappresentanti.
R8: Posso permettermi un off topic... Bisogna andare di trade per far arrivare a qualche pezzo pesante. Mi sono convinto di questo da una risposta data da Ainge un mese fa nella sua solita radio intervista, dove diceva, senza mezzi termini, che ci serve un big man con punti nelle mani. I profili perfetti dei 2 ultimi grossi FA Love (trattato) ed Aldridge (accostato), ma che in fase di scelta non ci hanno considerato proprio. Come detto anche sul forum ultimamente, togliamoci  di dosso la spocchia dei più titolati, non conta più e se speriamo in quella come conditio per far arrivare gente qui, stiam freschi... Quintetto all time: Stockton, Magic, MJ, Bird, Eaton... Celtics: Rondo, Allen, Pierce, Garnett, Perkins (e come diceva ponchia in marrakesh express ANCORA IMBATTUTI). Ho evitato di nominare Cousy, Russell, Havlicek, Cowens e compagnia per non averli visti in action... McHale, Bird e Parish sono oramai già fuori classifica, sono Dei.

D9: Vinceranno nuovamente i Warriors il titolo quest'anno?
R9: No, se arriva Noah vinciamo noi inaspettatamente! Io ci spero sempre...

D10: Chiudi in bellezza e scrivi tutto quello che vuoi. Ti ringrazio per il tempo speso e ci "vediamo" sul forum.
R10: La tua soddisfazione e' il nostro miglior premio...(dottor.Thomas, non Isaiah). Grazie a te dell'onore.

Intervista a JohnBagley  di Deep   |   Pubblicato il 13/01/2016
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