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Situazione ancora non definita nella NBA

Di recente c'è stato un incontro in videoconferenza tra il commissioner Adam Silver ed i rappresentanti dell'associazione dei giocatori Michelle Roberts, Chris Paul e un corposo numero di atleti. Non è stato un incontro a porte aperte, ma comunque una registrazione è stata affidata ad ESPN che ha riportato alcuni punti:

- In caso di ripresa del campionato, cosa per nulla scontata ad oggi, l’opzione più responsabile sembrerebbe quella di concentrare le squadre in una o due località, Orlando e/o Las Vegas le mete più probabili, per ridurre quanto più possibile gli spostamenti. Il commissioner ha dichiarato: "Non c’è ragione di aggiungere rischio per volare da una città all’altra se non ci saranno i tifosi. Per cominciare, sarebbe più sicuro ragionare su una o due località." La NBA si prenderà ancora del tempo per valutare gli sviluppi della situazione e non prenderà una decisione a breve, sicuramente non in maggio e neppure agli inizi di giugno.

- Viene dichiarato che comunque per gli atleti ci sarebbe un training camp di tre settimane o più.

- La NBA vorrebbe mantenere il tradizionale format playoff, con serie al meglio delle 7 gare per ogni turno. Date le condizioni, non è da escludere un torneo d’accesso alla postseason.

- La stagione 2020-21 potrebbe partire a dicembre a prescindere dalla ripresa o meno dell'attuale campionato.

- Il tema finanziario, con la diminuzione dei ricavi e di conseguenza salary cap, è un tema scottante. Silver ha voluto spiegare che gli accordi del contratto collettivo "non sono stati concepiti per far fronte a una lunga pandemia...", come dire che i giocatori si devono attendere una rivisitazione dei loro accordi economici e questo potrebbe essere un grosso problema.

- In tema diffusione del virus se i test portassero a scoprire nuove positività, la NBA si augura di poter tracciare i contagi con un attento monitoraggio personale e i contatti più prossimi in modo da non dover mettere in quarantena squadra e staff nella loro interezza. Come abbiamo scritto nella precedente news, i tamponi necessari a garantire la sicurezza minima sarebbero circa 15.000.

A conclusione di Silver dichiara: "Finché non avremo un vaccino o un rimedio che metta al riparo dal rischio di morire per infezione da coronavirus, affronteremo il tutto assieme. La questione primaria è quanto rischio siamo disposti a prenderci."




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Pubblicata da Deep il 11.05.2020


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