Dopo la rocambolesca vittoria in quel di Phoenix, si va nello Utah per affrontare i Jazz. Prima volta di Hayward da avversario a Salt Lake.

Alla fine del primo tempo e siamo in sostanziale parità, +2 per i Jazz. Noi col nostro solito piano partita, 12 tiri da 3PT su 21 tiri totali e loro con una serie infinita di pick-n-roll dove a dire il vero quando è coinvolto Gobert non ci abbiamo capito nulla, ce lo siamo ritrovati spesso al ferro.

Chi di tripla ferisce, di tripla perisce. Prende fuoco quel genio (in senso assolutamente positivo) di Ingles e ci stacca proprio nel finale di un secondo quarto giocato alla pari fino all'ultimo minuto. A rimbalzo è un massacro, ne prendiamo uno ogni due loro, non un bel segnale. Sui tiri da 3PT, mi limiterò alla fredda cronaca: 23 tiri dalla lunga su 47 totali, 11.5 a quarto e di questo passo anche stasera andremo oltre quota 40. Dato molto confortante quello delle palle perse, solo 3 in tutto il primo tempo, questo probabilmente è uno dei fattori che ci vede in partita, anche se a -7.

Nota di dispiacere personale per il trattamento riservato a Gordon. Si vede che c'è rimasto male, ma davvero malissimo, ha cambiato espressione rispetto all'inizio. Ieri davanti ai microfoni si era detto voglioso di scoprire come lo avrebbero accolto e che non sapeva cosa aspettarsi, la risposta è una valanga di buuuu.

Tatum e basta in doppia cifra, mi aspettavo molto di più da Rozier che in 18 minuti (è quello che ha giocato di più) ha 1/4 al tiro, 2 rimbalzi e 0 assist. Inoltre un -11 con lui in campo, il peggiore dei nostri.

Al rientro dagli spogliatoi facciamo molta fatica, un bel parziale sulla faccia e siamo in un attimo a -16. Anche perché questi non sono i Suns, sono una squadra diversa anche se non erano in ottima forma (uso il passato, perché stasera non mi sembra siano in crisi di gioco).

Lentamente la nostra difesa sta arretrando, sono 35 i punti concessi nel terzo quarto, dopo i 27 ed i 31 dei precedenti. I Jazz si presentano allo sprint finale sopra di 13 punti e venderanno cara la pelle per tenere il vantaggio. Rozier molto più intraprendente in questo quarto, dove il fatto più saliente è stato il diverbio tra Crowder e... il resto del mondo. Dobbiamo buttare il cuore oltre l'ostacolo, non c'è più nulla da difendere, si deve rischiare tutto. La fredda cronaca ci segnala 29 tiri da 3, quindi "solo" 6 in questo quarto.

In realtà però non ci siamo mai avvicinati troppo, non siamo riusciti a prenderli mai nel punteggio, bravi loro a tenerci sempre a distanza. Crowder decisivo nel finale, simpatico non lo era nemmeno quando era con noi, figuriamoci quando può prendersi qualche rivincita sportiva e non, diciamo non il primo a cui fare gli auguri di buon anno.

Paghiamo per il resto una certa rilassatezza nell'affrontare il ritorno in campo dopo l'intervallo e di fatto quel vantaggio preso dai nostri avversari non siamo riusciti più a colmarlo. Non bisogna sempre andare sotto nel punteggio e sperare nelle buone stelle, non sempre va bene.

Trasferta che se non era per il miracolo di Phoenix era un po'... come dire, deficitaria.

Ah certo, la fredda cronaca. I valenti giocatori in maglia bianca piazzano 43 tiri da 3PT su 88 totali, quindi meno della metà.

Si va a Portland per una partita complicata, però non stiamo giocando male, ci manca determinazione ed efficacia (hai detto niente). Se poi vogliamo evitare di prendere 123 punti non è che ci lamentiamo.

MVP: Rozier come attestato di stima e speranza che esca dal tunnel mentale.

WVP: Mi spiace, ma Brown non mi è piaciuro per niente.